Voi ci fate fare il gasdotto, noi vi togliamo i divieti. Tap «messaggi provocatori»

I manifesti anonimi apparsi a San Foca non piacciono a nessuno. La Tran adriatic pipeline in una nota ha dichiarato «i falsi volantini a firma tap testimoniano l”™isolamento, anche nel salento di chi si oppone al gasdotto»

Ad una lettura superficiale, come spesso accade quando si legge un manifesto, quello apparso in queste ore a San Foca potrebbe sembrare una vera e propria “bomba ad olorogeria”. Soprattutto perché tocca un argomento delicato, anzi, gli argomenti che negli ultimi mesi hanno tenuto banco e fatto non poco discutere. «Voi ci fate fare il gasdotto, noi vi togliamo i divieti» si legge nella locandina bianca. Insomma, ci pensa Tap.

Il riferimento è chiaro. Si è detto e scritto tanto, infatti, sia sulle conseguenze delle Ordinanze emesse negli ultimi mesi dalle Capitanerie di Porto di Otranto e Gallipoli che hanno di fatto inibito chilometri e chilometri di costa rendendo praticamente off limits alcune tra le spiagge e i punti più belli e frequentati del litorale, per il pericolo crolli. E con la sicurezza, non si scherza. Come si è detto e scritto tanto anche sul gasdotto Tap, il progetto per la costruzione di un nuovo gasdotto, appunto, che collegherà la Grecia alle coste meridionali dell’Italia passando dall’Albania e il mar Adriatico permettendo così al gas proveniente  dalla zona del Caucaso, del Mar Caspio di raggiungere direttamente i mercati europei. Obiettivo? Garantire il futuro approvvigionamento energetico. Progetto, però, che ha fatto arrabbiare quanti considerano l’opera non solo inutile ma addirittura dannosa dal punto di vista ambientale, paesaggistico e turistico.
 
Ma una lettura più approfondita del manifesto toglie qualsiasi dubbio. In neretto la scritta recita testualmente: «rischio di sfaldamento della coesione e del consenso sociale ai programmi padronali; ed ancora grave pericolosità di contestazione e ribellione ai progetti di devastazione del territorio». Anche in questo caso, il riferimento è chiaro: la scelta di Tap di sponsorizzare la festa dei Santi Pietro e Paolo a Galatina, con tanto di logo della multinazionale sui 6×3 che aveva fatto scoppiare un’accesa polemica. «Cosa ne sanno le signore che vanno in chiesa di Tap? Loro in quei giorni capiscono solo che c'è una messa e che forse bisogna ringraziare Tap senza sapere neanche cosa sia» si era chiesto il Comitato No Tap che da anni si batte per impedire la realizzazione del gasdotto nella marina di Melendugno.
 
Insomma, forse siamo di fronte ad un’azione di guerrilla marketing che rischia di diventare qualcosa di ben più serio. Fatto sta che, al momento, i manifesti non sembrano piacere a nessuno. Né il Comitato No Tap che ha pubblicato le foto sulla pagina ufficiale con il commento "Se questo è uno scherzo è veramente di pessimo gusto!".  Né alla Trans Adriatic Pipeline che in una nota ha chiarito la sua posizione «Sono apparsi in queste ore a San Foca volantini che insieme a intetstazioni e simboli della Guardia costiera e della Repubblica utilizzano  altrettanto abusivamente il marchio TAP per veicolare messaggi provocatori e del tutto privi di fondamento. TAP – si legge- ha già dato mandato ai propri legali per agire in ogni sede a tutela del nome dell'azienda».

«Sempre più isolato anche nel Salento, il fronte degli oppositori alla costruzione di questa grande infrastruttura destinata a diversificare e rendere più sicuri gli approvvigionamenti di gas all'Europa e a dare all'Italia un ruolo chiave nelle politiche energetiche europee, sempre più isolato anche nel Salento, sembra negli ultimi giorni adottare una strategia  di artificioso innalzamento della tensione e intorbidimento delle acque, di cui anche questi volantini son testimonianza, al pari di recentissime uscite sui social network. TAP, fiduciosa nella qualità del proprio progetto e nella positiva conclusione dell'iter autorizzativo in Italia, proseguirà nel suo impegno a sostegno del territorio salentino».