
Disposta la scarcerazione per Antonio Rizzato, sfuggito alle manette sabato scorso e riacciuffato dopo appena un giorno. Il gip Stefano Sernia ha convalidato l'arresto del 49enne leccese, considerato tra gli autori del pestaggio tra le vie del centro storico del capoluogo barocco.
Il giudice non ha però adottato alcuna misura cautelare nei suoi confronti e Rizzato può lasciare il carcere. Accolta, dunque, l'istanza del suo difensore Antonio Savoia. Rizzato è stato rintracciato lunedì, all’interno della sua abitazione, dopo una domenica ‘alla macchia’. Il 49enne era ricercato, poiché ritenuto uno dei componenti del branco che sabato aveva aggredito un uomo nel centro di Lecce, precisamente nella zona delle Giravolte. Rizzato avrebbe partecipato al pestaggio del malcapitato a suon di calci, pugni e persino sprangate, per motivi ancora non chiariti (ma presumibilmente legati alla droga).
Sul luogo della vicenda, le Forze dell’Ordine hanno rinvenuto un’asta di metallo con la quale la vittima era stata colpita ripetutamente al volto. Gli inquirenti, infatti, avevano già perquisito la casa di Rizzato, all’interno della quale avevano trovato una seconda parte della stessa spranga usata per l’aggressione. L’uomo era comunque riuscito a fuggire mentre i suoi complici erano stati fermati dai poliziotti e condotti a fatica negli uffici della Questura, dove hanno poi dato in escandescenza. Il 49enne leccese, invece, si era dato alla fuga, nonostante anche lui avesse riportato alcune ferite.
Gli altri protagonisti della vicenda sono: Andrea Vetrugno, classe 1980, Filomena Catalano, anche lei 36enne, entrambi leccesi, Antonio Vadruccio, dell’82, originario di Galatina. I tre hanno riferito che la rissa sarebbe scoppiata improvvisamente per futili motivi. Intanto, due giorni fa, si è tenuta l'udienza di convalida dei tre arrestati, innanzi al giudice Sergio Tosi. Hanno riferito che la rissa sarebbe scoppiata improvvisamente per futili motivi. Vetrugno e la Catalano restano in carcere, mentre Vadruccio ai domiciliari. Intanto i difensori, gli avvocati Carlo Gervasi e Pantaleo Cannoletta, hanno chiesto il termine a difesa. Il processo per direttissima si terrà ad ottobre.
La vittima del pestaggio (un uomo di mezza età) è invece difesa dall'avvocato Giovanni Valentini. I quattro arrestati rispondono dei reati di danneggiamento, resistenza e lesioni gravissime, in concorso.