
Scatta l’arresto per un 40enne di Casarano, accusato di tentato omicidio per futili motivi. Avrebbe cosparso con 5 litri di benzina il corpo della compagna, dopo averla minacciata di morte, con l’intento di darle fuoco. La donna si sarebbe salvata solo grazie alla prontezza di riflessi, poiché mentre lui cercava l’accendino, lei riusciva a darsi alla fuga ed a rifugiarsi in casa di un vicino.
L’uomo, nella giornata di martedì, è stato raggiunto da un ordinanza di custodia cautelare in carcere, a firma del gip Anna Paola Capano, dopo la denuncia della vittima che, come sostiene il giudice, “scossa per il tentato omicidio ha avuto il coraggio di denunciarlo”. La donna ha, infatti, trovato la forza di raccontare ai carabinieri della Compagnia di Casarano tutte le violenze ed i soprusi subiti, tra le mura di casa, per ben 8 anni.
L’uomo risponde oltre che di tentato omicidio per quanto accaduto il 4 giugno scorso, anche dell’ipotesi di reato di maltrattamenti, per una lunga serie di episodi di vessazioni, a partire dal 2017, anche nei confronti del figlio minorenne, affetto da disabilità, che all’epoca dei fatti aveva appena 7 anni. Si parla, nell’ordinanza di arresto in carcere, di offese, minacce di morte ed aggressioni fisiche. Non solo, il 40enne è indagato per violenza sessuale, poiché avrebbe costretto la convivente a subire atti sessuali contro la sua volontà.
I fatti denunciati dalla presunta vittima, come detto, prendono il via nel lontano 2017. La donna racconta, anzitutto, delle minacce di morte per mano del convivente, del tipo: “stai a casa mia devi fare quello che io ti dico …”, anche brandendo pietre e spranghe in ferro. E distruggendo e lanciandole addosso vari oggetti. Come un porta frutta, quando la compagna gli riferì di aver comprato una macchina nuova, grazie al sostegno economico dei propri genitori.
L’uomo l’avrebbe anche picchiata in più occasioni, ed in una circostanza, le avrebbe anche schiacciato un cuscino in faccia, facendole mancare il respiro. Il 40enne avrebbe, inoltre, esercitato su di lei un controllo totale, impedendole di frequentare liberamente altre persone, arrivando anche ad installare delle telecamere in casa per controllare ogni suo movimento.
Vengono poi contestati svariati episodi di maltrattamenti verso la convivente, privata della possibilità di cucinare e lavarsi, e nei confronti del figlio. Entrambi sarebbero stati lasciati senza acqua e bombole del gas, poiché costretti a lavarsi con le bottiglie di acque o a farsi la doccia altrove. Il bambino sarebbe stato, inoltre, costretto ad alzarsi alle 5 di mattina per recarsi in campagna con il padre, nonostante la disabilità. Ed il 5 giugno scorso, il 40enne dopo averla minacciata di morte, soltanto perché la compagna gli aveva chiesto aiuto, poiché si era rovesciata una latta d’olio nella macchina, le cospargeva il corpo con 5 litri di benzina, dopo aver preso una tanica dal garage, tentando di darle fuoco.
Il 40enne è assistito dall’avvocato Luca Puce.