Nessun colpo di scena. Rosalba Barba, nel corso dell’atteso incidente probatorio che si è tenuto nell’aula Bunker di Borgo San Nicola, ha confermato in toto quanto già raccontato al Sostituto Procuratore Antimafia, Alessio Coccioli sull’omicidio di Khalid Lagraidi, il marocchino 41enne ritrovato in un fusto per combustibili nelle campagne di Gallipoli, la notte del 31 gennaio scorso. Davanti al gip, Vincenzo Brancato, la figlia 24enne dell’ex collaboratore di giustizia, ha ricostruito gli ultimi istanti di vita dell’uomo: «È stato mio padre a uccidere Khalid» insiste la donna aggiungendo qualche dettaglio di quella brutale esecuzione. Questa frase è stata pronunciata per la prima volta di fronte al padre, presente oggi in aula.
Secondo il racconto di Rosalba, lei insieme al padre, avrebbero prelevato Lagraidi a Lecce, nei pressi della stazione; una volta ornati a Gallipoli si sarebbero recati nel boschetto in contrada Monaci, a pochi passi dalla strada per Leuca. , “Tannatu” avrebbe ammazzato il marocchino, mentre lei era in macchina. Non aveva mai visto Lagradi, prima di quel momento. È scesa dall’auto solo a cose fatte e quando è stata costretta dal padre ad aiutarlo a nascondere il cadavere del 41enne con le modalità in perfetto stile mafioso, ormai note. Il tutto, stando alle sue dichiarazioni, per un pezzo di fumo rubato. Il corpo senza vita dell’ambulante marocchino doveva ‘sparire’ per sempre. E probabilmente non sarebbe mai stato scoperto se la donna non avesse messo gli inquirenti sulla strada giusta.
Ascoltato nel Carcere di Taranto, dove si trova rinchiuso, Marco Barba non solo aveva negato un suo coinvolgimento nella morte del marocchino, ma attraverso alcune lettere ‘minatorie’ intercettate dagli inquirenti avrebbe cercato di convincere la figlia a ritrattare le scottanti dichiarazioni. Tannatu, durante l’interrogatorio, ha cercato di difendersi dalle accuse di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, distruzione e occultamento di cadavere, istillando sospetti sul ruolo della figlia Rosalba, indagata per occultamento di cadavere. Secondo Barba, la 24enne starebbe mentendo per coprire il vero colpevole.
Rosalba Barba è difesa dall'avvocato Amilcare Tana. Marco Marba dal legale Speranza Faenza. Invece, i familiari di Lagraidi ( verranno nei prossimi giorni in Italia per il riconoscimento del cadavere) sono assistiti da Luigi Pedone.
