Abusi edilizi a Porto Miggiano? Assoluzione per tutti gli imputati nel processo di Appello

Non solo, poiché i giudici hanno anche disposto la restituzione dell’area inizialmente posta sotto sequestro.

Si conclude con l’assoluzione di tutti gli imputati, il processo di Appello per i presunti abusi edilizi nella baia di Porto Miggiano. La Corte (Presidente Vincenzo Scardia) ha ritenuto non colpevoli, “perché il fatto non sussiste”: il direttore dei lavori Daniele Serio, 54, di Lecce, amministratore della Cem; il dirigente del Comune di Santa Cesarea Salvatore Bleve, 63 anni; i progettisti Antonio De Fazio, 67enne, di Bologna e Francesco Leo; Maria Grazia Doriano, 39 anni, di Vico Equense; l’architetto Francesca Pisano, 50 anni di Tricase. Le accuse erano, a vario titolo ed in diversa misura: illegittimità del permesso di costruire, distruzione e deturpamento delle bellezze naturali e falso ideologico in atto pubblico.

Non solo, poiché i giudici di Appello hanno anche disposto la restituzione dell’area inizialmente posta sotto sequestro. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Stefano De Francesco, Mauro Finocchito, Luigi Rella, Francesco Galluccio Mezio.

In primo grado, invece, il giudice monocratico aveva emesso sei condanne, disponendo il risarcimento del danno e il dissequestro dell’area per la messa in sicurezza. Arrivano inoltre quattro assoluzioni, tra cui quella dell’ex sindaco di Santa Cesarea Terme, Daniele Cretì.

L’inchiesta

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Elsa Valeria Mignone, gli imputati avrebbero realizzato “una rozza spianata” all’apparenza da adibire a parcheggio sul terrazzo, sovrastante la discesa a mare. I vari reati sarebbero stato compiuti in una zona sottoposta a molteplici vincoli paesaggistici. Inoltre, riteneva la Procura, i lavori eseguiti a Porto Miggiano con tre milioni di euro di fondi pubblici, tra cui una diga marittima, per la messa in sicurezza del costone roccioso e per creare una piattaforma destinata ai bagnanti, sarebbero stati solo sulla carta indirizzati a questa finalità.

Accuse, come detto, “cadute” al termine del processo di Appello.