Abusi sulla fidanzata del figlio. Condannato a 10 anni di reclusione per violenza sessuale

I giudici hanno disposto anche il risarcimento del danno e una provvisionale di 10mila euro in favore della vittima, che si era costituita parte civile

Era finito sotto processo con l’accusa di avere violentato la fidanzata del figlio anche quando la giovane era incinta. Un uomo di mezza età di un paese del Sud Salento, è stato condannato alla pena di 10 anni di reclusione.

Il collegio della prima sezione collegiale (presidente Roberto Tanisi) ha dichiarato l’imputato colpevole del reato di violenza sessuale aggravata e continuata. Ed è stato disposto il risarcimento del danno e una provvisionale di 10mila euro in favore della vittima, che si era costituita parte civile, attraverso l’avvocato Marco Costantino.

L’imputato, assistito dall’avvocato Americo Barba, potrà presentare ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni della sentenza entro 90 giorni. Invece, sono stati dichiarati estinti per prescrizione, tra gli altri, i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, di cui rispondeva anche il figlio, difeso dall’avvocato Luca Laterza. Il pm Francesca Miglietta aveva chiesto la condanna a 8 anni per violenza sessuale.

I fatti sono piuttosto datati e si sarebbero verificati tra febbraio del 2004 e aprile del 2012, in un contesto familiare degradato. Alcuni episodi di violenza sessuale sarebbero avvenuti, quando la giovane era incinta.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il “suocero” avrebbe costretto la fidanzata del figlio, anche nel periodo in cui era minorenne, a subire atti sessuali dentro casa, minacciando di cacciarla dall’abitazione e di toglierle ogni sostegno economico se avesse parlato con qualcuno. A volte, avrebbe agito armato di un coltello o di un piede di porco. La giovane avrebbe inoltre subito una serie di  minacce di morte dal fidanzato.

Nel processo sono confluiti anche altri episodi che sono stati dichiarati prescritti. L’imputato era accusato di avere picchiato una parente affetta da handicap, percuotendola con spintoni e schiaffi. Anche il figlio era finito sotto processo e rispondeva della stessa accusa. I due, inoltre, in varie circostanze, l’avrebbero minacciata di morte.

 



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