Alitalia. Nuove azioni dello Sportello dei diritti

Alitalia LineeAeree Italiane SPA, nuove denunce dei piccoli risparmiatori allo ‘Sportello dei Diritti’.

Dopo l’ennesimo annuncio di salvataggio lo “Sportello dei Diritti” va di nuovo in Procura per impedire che i cittadini subiscano l’ennesima beffa e per non far cadere nel dimenticatoio l’operazione del 2008 del governo Berlusconi.

Risaliamo all’aprile 2008, cinque anni fa, all’epoca del fallimento di Alitalia LineeAeree Italiane SPA, quando il governo di Silvio Berlusconi effettuava la manovra di salvataggio dell’azienda. Ma secondo le ricostruzioni degli avvocati dello Sportello dei Diritti, l’Esecutivo riusciva soltanto a “scaricare sulle casse dello Stato e quindi sui cittadini circa 3 miliardi di euro circa (oltre interessi); far licenziare oltre 7.000 dipendenti; farne licenziare altri 5.000 delle aziende dell’indotto, fornitrici della ex compagnia di bandiera, poi per la maggior parte costrette a dichiarare dissesto a causa del fallimento della azienda madre, nonché maggior cliente; “regalare” nei fatti alla attuale Compagnia Aerea Italiana un complesso aziendale attivo, marchio e logo compresi”.
E non solo, secondo lo Sportello che tutela i diritti dei cittadini consumatori si riusciva soltanto “a tradire circa 20.000 piccoli azionisti che, confidando nelle pubbliche promesse di Silvio Berlusconi, avevano investito tutti i loro risparmi in Alitalia fino a rimanere con “il cerino in mano” a seguito della nota operazione ritenuta oltremodo scellerata anche a detta di autorevoli economisti, a convincere la gente che pure quella scellerata operazione era il prodotto della crisi globale e non delle sue premeditate intenzioni”.

All’epoca lo “Sportello dei Diritti”, nella persona del presidente Giovanni D’Agata con gli avvocati Francesco Toto e Francesco D’Agata promossero delle azioni a tutela dei cittadini che ad Alitalia si erano affidati, ma la linea  non passò. Oggi gli stessi legali intendono non demordere e “promuovere un’azione diretta ad impedire che le conseguenze di quella assurda operazione rimangano sottaciute, che i responsabili rimangano impuniti e che soprattutto ancora una volta, per il tramite di un’azienda dello Stato (Poste Italiane) siano dispersi soldi pubblici in favore di privati. Operazione vietata dalle norme europee”.

Nel concreto, è stata depositata giovedì 19 dicembre scorso presso la Procura della Repubblica di Lecce una dettagliata denuncia-querela mentre proseguono le azioni pendenti a tutela dei piccoli risparmiatori che si dicono frodati.



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