La Chiesa di Sant’Anna a Specchia Gallone, un gioiello di arte quasi sconosciuto

Pochi sanno che la chiesa di Sant’Anna a Specchia Gallone, semplice e ‘riservata’ nasconde una serie di meravigliosi affreschi tra cui un Giudizio Universale che ricorda quello dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina.

È impossibile riuscire a conoscere tutte le ‘meraviglie’ del Salento, ci sono angoli che passano inosservati, luoghi poco conosciuti. È il caso della Chiesa di Sant’Anna a Specchia Gallone, un gioiello di rara bellezza quasi sconosciuto ai turisti che,  attraversando il piccolo borgo, magari diretti a Otranto da Poggiardo, passano accanto a questa Cappella rupestre, molto semplice nella struttura, ignorando gli affreschi che nasconde all’interno. Vale la pena fermarsi ad ammirare la piccola frazione di Minervino, un tempo, casale importante e potente come dimostra la scritta, in dialetto, impressa a futura memoria sull’architrave di una delle Porte della Chiesa di Dan Pietro. «Comu lu lione et lo re della nimali, cu si Minerbino et lo re de li casali (Come il leone è il re degli animali, così Minervino è il re di casali)» recita.

Se manca una data precisa in cui fu costruita, cinquecenteschi sono i ‘dipinti’ del vecchio e del nuovo Testamento che ricoprono le pareti della Chiesa, frequentata anticamente – secondo le prime testimonianze – dalle neo-mamme, le puerpere che si ritrovavano in quel luogo nella Cappella per implorare la grazia del latte a Sant’Anna.

Come è accaduto spesso per questi gioielli di inestimabile valore, c’è stato un momento nella storia passata in cui a nessuno è più importato dell’edificio sacro. La struttura è stata abbandonata dall’uomo che l’aveva frequentata e ‘curata’. E per anni è stata visitata solo dal degrado, dai venti, dalle intemperie e dagli animali. C’è stato un momento in cui è stata recuperata, ma mancava la sensibilità che c’è ora nel conservare queste preziose eredità del passato e gli affreschi – probabilmente pensati per “evangelizzare” la popolazione contadina, poco istruita, e stimolare un sentimento di devozione con la vista, le immagini pittoriche – furono ‘trascurati’.

Gli affreschi, un libro aperto per i fedeli

A dispetto della semplicità esterna della Chiesa, un’unica navata,  l’ingresso è monumentale: un portone con lunette a tempera che rappresentano la Passione e Crocifissione di Cristo. Bello anche il piccolo campanile a vela.

La parete destra della Chiesa ospita il Nuovo Testamento. La sinistra il Vecchio Testamento, dalla creazione di Adamo ed Eva alla Crocifissione. In controfacciata, il Giudizio Universale, simile a quello impresso nel quattrocento nella vicina chiesa di Santo Stefano a Soleto, dipinto forse dallo stesso pittore dell’Apocalisse di Santa Caterina a Galatina. Ogni ‘disegno’ è un capitolo di un libro aperto – la Bibbia – che il lettore può sfogliare, leggere anche se al posto delle pagine ci sono i colori e le immagini. Il punto di riferimento sembra essere il Giudizio Universale della Cappella Sistina.

Tutto comincia da Cristo Giudice seduto su un cumulo di Nubi con Maria Vergine alla sua destra e San Giovanni Battista alla sinistra e le schiere di Santi non riconscibili. Tocca poi agli angeli. Bellissima la figura dell’Arcangelo Michele che sconfigge il demonio. O il Caronte di Sant’Anna che ricorda vagamente quello di Michelangelo. Tanti i particolari che fanno pensare che l’ignoto autore degli affreschi di Sant’Anna deve aver ammirato l’Opera del grande Maestro.



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