Bella, elegante e ospitale… 10 cose da vedere a Lecce, la regina del Barocco

Cosa vedere a Lecce? Il modo migliore per scoprire la città è perdersi tra i suoi vicoli, ammirare chiese e palazzi, passeggiare nel centro storico ricco di tesori

Quando si parla di Lecce è impossibile non citare il barocco, quei ricami in pietra che impreziosiscono chiese e palazzi con i loro merletti che, orgogliosi, si affacciano nell’intransigente azzurro del cielo del sud. Un tempo chiamata «Firenze del Sud», la città ha conquistato l’attenzione dei turisti in vacanza nel Salento per la bellezza dei suoi monumenti che l’hanno resa un’opera d’arte “a cielo aperto”. Lo spettacolo regalato da quello che all’epoca era considerato il “marmo dei poveri”, comincia al calare del sole, quando i raggi del tramonto illuminano le decorazioni, esaltando il colore della pietra locale. È il sole a decidere i colori di Lecce, ma nella città, ricca di storia e cultura, protetta prima da Sant’Irene e poi da Sant’Oronzo, sono tante le cose da vedere, i luoghi da non perdere.

La «signora del Barocco», ospitale ed elegante, ha tanti angoli da mostrare, scorci che la rendono unica. Un viaggio ricco di emozioni. Cosa vedere a Lecce? C’è solo l’imbarazzo della scelta! E poi si ha la fortuna di poter scegliere cosa visitare, muovendosi a piedi, scoprendo passo dopo passo, i tesori, anche quelli più nascosti.

Le chiese di Lecce

Chi ha scritto che se tutte le chiese barocche di Lecce si trovassero in un’unica via, quella strada sarebbe la più bella al mondo forse non ha esagerato. C’è l’imbarazzo della scelta su cosa vedere. La Chiesa di San Nicolò dei Greci che se ne sta, come una regina, al centro di una deliziosa piazzetta. La Chiesa di Santa Chiara e quella di San Matteo che nasconde, sulla colonna, una leggenda. C’è la Chiesa del Carmine, in Piazzetta Tancredi, la Chiesa di santa Maria della Provvidenza o delle Alcantarine, perfetta nella sua semplicità e altri tesori da visitare, la Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, la più antica.

Il centro storico

Lecce non ha bisogno di biglietti da visita. Ogni strada è piena di cartoline che incantano i turisti che dedicano sempre una giornata alla scoperta della città barocca, dei suoi vicoli, dei palazzi che si affacciano nel centro storico, dei monumenti che raccontano storia e tradizione. Vale la pena fare una passeggiata fino al salotto buono della città, l’antica “Piazza dei Mercanti”, cuore della vita commerciale su cui si affaccia il Sedile, l’anfiteatro e il mosaico della lupa.

Basta guardarsi intorno per scoprire tesori nascosti, scorci incredibili come piccolo volto di donna scolpito sull’angolo di un palazzo che si affaccia su via Federigo D’Aragona. Non è quel che ‘resta’ di un antico edificio, lasciato lì a testimonianza del passato, ma è – o almeno così racconta una delle leggende che circolano su quel viso impresso nella pietra – la prova di una storia d’amore finita in tragedia. Scoperto il volto, provate a trovare la statua di Santa Irene incastonata nel muro.

Il Teatro romano di Lecce

Nel centro storico si nasconde anche un gioiello di inestimabile valore, un monumento tanto maestoso da ospitare – si racconta – fino a 5mila spettatori che, in passato, hanno ammirato commedie e tragedie illuminati dalle stelle. Forse è poco conosciuto, offuscato dalla bellezza del ben più noto anfiteatro, che non passa inosservato in piazza Sant’Oronzo, ma il teatro romano scoperto per caso nel 1929 è un dono tramandato dal passato, da scoprire assolutamente

Il Duomo

È difficile descrivere la bellezza della Cattedrale di SS. Maria Assunta, il Duomo modellato da tre geniali architetti, Giuseppe Zimbalo, Giuseppe Cino e Mauro Manieri, capaci di dare vita a tanta meraviglia. Una curiosità: quello che si vede appena si accede da via Palmieri non è il prospetti principale. Non solo, una volta bussato alla porta della pizza ci sono tanti gioielli da scoprire: il Campanile, Palazzo del Vescovo e Palazzo Marrese in stile settecentesco.

La Basilica di Santa Croce

Impossibile non notare la Basilica di Santa Croce, in tutto il suo splendore. Tappa fissa per chi visita la città, è forse il punto più fotografato con il suo maestoso rosone che lascia senza fiato. Completata nel 1699, la Basilica è stata costruita da artisti leccesi poco noti, assistiti da maestri scalpellini e intagliatori della zona. I nomi ricordati sono quelli degli architetti e scultori Gabriele Riccardi, Francesco Antonio Zimbalo e Cesare Penna.

Le porte della città

Le quattro porte di Lecce, tre perché una è stata distrutta, accolgono il visitatore e lo accompagnano per mano alla scoperta della città. Alcune prendono il nome dalla strada su cui si affacciavano, altre dal Santo a cui furono dedicate. Ognuna, con la sua storia e i suoi simboli, difendeva la città dalla sua posizione strategica lungo l’antico muro di cinta voluto da Carlo V come sistema di difesa dagli attacchi. Porta Rudiae, la più antica, Porta Napoli con il suo aspetto trionfale e Porta San Biagio che, con il suo tenue colore roseo, sembra vestita a festa, raccontano un pezzo di storia, un passato millenario che è riuscito a resistere. Manca porta San Martino distrutta nell’ottocento

L’arco di prato

I turisti in vacanza a Lecce dovrebbero scoprire l’Arco di prato, il monumento del cinquecento che lasciò “indifferente” Re Ferdinando IV di Borbone, in città per partecipare alle nozze del principe ereditario Francesco con Maria Clementina d’Asburgo. O almeno così racconta un aneddoto.

Il Castello di Carlo V

Il Castello di Carlo V è una delle cose da vedere a Lecce, una tappa obbligatoria per chi non vuole perdersi nemmeno un angolo di una città che va ammirata in tutta la sua bellezza. Il maniero, simbolo di grandezza dell’imperatore che lo ha ricostruito sui ruderi di un vecchio baluardo principesco, ha tanto da raccontare del suo passato di fortezza prima espugnabile, poi inattaccabile grazie alla mano di Giangiacomo dell’Acaia, l’ingegnere incaricato di mettere in piedi un roccaforte militarmente all’avanguardia per l’epoca, capace di resistere a cannoni e bombarde e morto nelle segrete che aveva costruito lui stesso. Finì i suoi giorni rinchiuso in cella, dopo essere caduto in disgrazia per aver fatto da garante ad un uomo che non onorò i suoi debiti. Da allora, si dice, che sia più andato via.

L’affascinante scorcio regalato dal Castello Carlo V è impreziosito dalla Fontana dell’Armonia. Fotografata, ammirata, postata sui social, un tempo la scultura realizzata per festeggiare l’arrivo dell’acqua del fiume Sele era stata rimossa. Troppo “scandalosa”, ma oggi nessuno dei passanti o dei turisti in vacanza nel Salento la ammira con sospetto o vergogna. Altra epoca, per fortuna. Perché oggi l’opera in pietra di Trani e bronzo, progettata da un giovane scultore, Antonio Mazzotta regala un tocco di bellezza a viale Guglielmo Marconi.

Le marine

Lecce è arte, ma anche mare. Torre Rinalda, Spiaggiabella, Torre Chianca, Frigole, San Cataldo sono le marine di Lecce, forse meno frequentate rispetto a località della costa che hanno conquistato un posto in prima fila, ma non per questo meno belle.

Il cibo

L’ultima non è una cosa da vedere, ma da assaporare in modo diverso: il cibo. Provate a gustarvi la città dopo aver assaggiato un pasticciotto o bevuto un caffè in ghiaccio con il latte di mandorla. Il panorama sarà ancora più bello, provare per credere.



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