Amo nella polpetta di un ristorante e tardiva radiografia in ospedale? Sei indagati per lesioni

I fatti risalgono al 25 novembre del 2019. La vittima, un’avvocatessa, ha presentato una denuncia che ha dato via alle indagini.

Dopo avere ingoiato un amo contenuto nella polpetta servita da un ristorante, viene sottoposta ad una radiografia. Il pm Paola Guglielmi ha aperto un’inchiesta sulla vicenda risalente a novembre scorso. E sei nominativi sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni personali. Il proprietario ed il cuoco di un ristorante di Porto Cesareo, un radiologo, due otorini ed un medico curante rispondono dell’ipotesi di reato di lesioni personali.

In questi giorni, gli indagati sono stati ascoltati dagli uomini di polizia giudiziaria su delega della Procura. Oggi era previsto l’interrogatorio dell’otorino privato che si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Gli indagati sono assistiti dagli avvocati: Donato Mellone, Luigi Rella, Fabrizio Ruggeri e Cosimo D’Agostino.

I fatti risalgono al 25 novembre del 2019 e le indagini hanno preso il via dalla denuncia della vittima, un’avvocatessa. Durante il pranzo al ristorante, la donna avrebbe ingoiato un amo contenuto in una polpetta. Sul momento, non si è nemmeno resa conto della presenza del pezzo di acciaio nel cibo. I problemi sono cominciati dopo, quando ha accusato i primi malesseri: dolori alla base del corpo e febbre alta.

La verità sarebbe venuta a galla da una radiografia eseguita al Vito Fazzi, ma ritenuta tardiva dalla denunciante. Il pezzo di amo da pesca rotto in due aveva causato un grosso ascesso. Era quello che procurava febbre e disturbi. Scoperto l’uncino di metallo che le sarebbe rimasto conficcato nell’esofago, causandole un’infezione, la signora è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico.

In seguito sono scattati gli accertamenti investigativi. La Procura dovrà valutare le eventuali responsabilità di cuoco e ristoratore. Non solo, anche le presunte negligenze del personale medico che ha avuto in cura la paziente.



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