Calci e pugni a un 40enne per rubargli il cellulare, nei guai due gambiani

Si tratta di un26enne e di un 27enne, irregolari e che annoverano diversi precedenti. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato il fermo e sono stati tradotti in carcere.

Lo hanno dapprima minacciato, poi, preso a botte e infine lo hanno rapinato del telefonino, ma il pronto intervento della Polizia ha fatto sì che poco dopo venissero rintracciati e per loro si sono aperte le porte del carcere.

Alle prime ore dell’alba di domenica scorsa, su segnalazione della centrale operativa, gli agenti della Squadra Volante della Questura di Lecce sono intervenuti il una strada del centro cittadino per una rapina nei confronti di un 40enne residente nel capoluogo.

Ascoltato dai poliziotti l’uomo ha riferito che dopo una serata trascorsa in compagnia di una coppia di amici, mentre si dirigevano verso l’abitazione della coppia, si sono accorti di essere seguiti a breve distanza da due persone.

La ragazza, spaventata, ha accelerato il passo, raggiunto per prima l’abitazione ed è entrata all’interno, lasciando socchiusa la porta allo scopo di permettere al convivente e all’amico di entrare .

Nel frattempo, però quest’ultimo era stato raggiunto da due persone, uno dei quali lo ha minacciato con una bottiglia rotta e poi entrambi lo hanno compito con calci e pugni, sottraendogli il cellulare.

La donna, intanto, aveva chiamato il 113 chiedendo l’intervento dei poliziotti che, giunti subito sul posto, hanno raccolto informazioni sugli aggressori e diramato le informazioni ad altre pattuglie che, in poco tempo, li hanno rintracciati a poca distanza dal luogo della rapina.

I due di nazionalità gambiana, rispettivamente di 26 e 27 anni, irregolari sul territorio, annoverano diversi precedenti di polizia e sono stati accompagnati in Questura per gli accertamenti di rito e trattenuti in stato di fermo, indiziati di reato di rapina aggravata in concorso e considerati pericolosi per la sicurezza pubblica.

Nella giornata di oggi l’Autorità Giudiziaria ha convalidato il fermo e di conseguenza sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di “Borgo San Nicola”.



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