Nella giornata di ieri, alle ore 13.30 circa, una pattuglia del Commissariato di Polizia di Stato di Galatina, a San Cesario di Lecce, ha notato un’autovettura che procedeva a velocità sostenuta sorpassando, anche in condizioni di poca visibilità, diverse autovetture.
Non perdendo mai di vista l’auto, i poliziotti hanno notato che, giunta all’ingresso del centro cittadino di Galatina, ha continuato a effettuare manovre pericolose, mettendo a repentaglio non solo la propria incolumità, ma anche quella degli altri. A quel punto, gli uomini del Commissariato hanno deciso di procedere al controllo del mezzo, in sicurezza.
Al primo approccio con il conducente, un uomo di 43 anni, gli operatori hanno constatato che lo stesso fosse sprovvisto di documenti personali, di patente di guida e, soprattutto, stesse mostrando difficoltà nel trovare anche i documenti del mezzo di cui era alla guida.
Contestualmente, gli è stato richiesto di spegnere il motore e scendere dall’auto, ma questi ha riferito che l’auto, qualora fosse stata spenta, avrebbe avuto difficoltà a ripartire.
Alcuni particolari, però, hanno insospettito gli agenti: l’evidente rottura della maniglia di apertura della portiera lato conducente, sul lato sinistro dello sterzo alcuni cavi del sistema elettronico manomessi e completamente esposti alla vista e nel nottolino di accensione, era inserito un cacciavite.
Il conducente è stato immediatamente fatto scendere dall’auto e sottoposto a perquisizione personale. Nella tasca dei pantaloni, è stato rinvenuto un chiavino esagonale modificato “a mo’ di spadino” e una presa Obd, dispositivo solitamente utilizzato da chi è dedito a compiere furti di veicoli per “bypassare” le centraline, mentre sul sedile lato guida, inizialmente occultata tra le gambe, è stata trovata una chiave inglese, utilizzata presumibilmente per forzare il blocchetto di accensione e facilitarne l’avvio.
Il 43enne, dapprima reticente, ha riferito di aver rubato l’auto pochi minuti prima dal parcheggio di un centro commerciale di San Cesario di Lecce.
In effetti, dai primi accertamenti l’autovettura è risultata essere stata presa ad una donna che non si era ancora accorta dal furto.
A seguito di questo, gli agenti hanno provveduto alla perquisizione domiciliare presso l’abitazione appurando che, nella sua proprietà, vi era una vera e propria officina, completamente priva di qualsivoglia titolo autorizzativo.
All’interno sono state rinvenute numerosi pezzi di veicoli e attrezzi solitamente utilizzati per lo smontaggio, il taglio e la cancellazione dei codici identificativi.
Inoltre, in un’area retrostante l’abitazione, comunque attigua alla stessa, vi erano diverse macchine parzialmente smembrate e numerose targhe risultate essere oggetto di furto, tutte sequestrate.
Considerata la numerosissima presenza dei componenti automobilistici presenti sia sull’area retrostante, che all’interno del locale adibito a officina, si è proceduto al sequestro penale di entrambe le aree, ipotizzando a carico del 43enne anche la commissione di smaltimento non autorizzato di rifiuti.
Per quanto sopra l’uomo è stato tratto in arresto e, come disposto dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, accompagnato nella Casa Circondariale di “Borgo San Nicola”.
Naturalmente, i provvedimenti adottati in fase investigativa e /o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza.