58 anni e originario di Fabrizia in provincia di Vibo Valentia, vanta una lunga esperienza nel settore della pubblica amministrazione. La sua nomina rappresenta un importante cambio al vertice della Prefettura, dove finora ha operato Luca Rotondi, destinato ad assumere l’incarico di Prefetto a Bergamo.
Si è insediato nella giornata di oggi in “Via XXV Luglio”, Natalino Domenico Manno, nuovo Prefetto della provincia di Lecce.
“La Prefettura svolgerà un importante azione di coordinamento e raccordo per fare in modo che tutte le opere pubbliche che sono finanziate con i Fondi del Pnrr possano essere portate a termine. Da parte nostra ci sarà un lavoro intenso in sinergia con tutte le istituzioni, in maniera tale da evitare intoppi e impedire qualsiasi ostacolo che possano bloccare un importante volano economico per il nostro territorio. È chiaro che i finanziamenti fanno gola alla criminalità organizzata e bisogna lavorare intensamente, anche attraverso la stipula di appositi protocolli di legalità che, naturalmente, andranno a rafforzare l’attività di prevenzione e controllo per una corretta gestione degli appalti”, ha affermato
Laureato in Giurisprudenza Manno, ha svolto incarichi dell’amministrazione Civile dell’Interno dal 1995 quando era stato assegnato alla prefettura di Lecco. Nel 2004 dopo essere stato trasferito alla Prefettura di Venezia ha svolto le funzioni di Dirigente nell’Ufficio di Gabinetto. Da gennaio 2012 è stato promosso a viceprefetto diventando dirigente dell’Area V della protezione civile, difesa civile e coordinamento del soccorso pubblico fino al 12 agosto 2013. In seguito, ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’Area I: ordine e sicurezza pubblica. Dal 31 agosto 2015 al 28 febbraio 2018 ha invece esercitato le funzioni di Capo di Gabinetto. Dal 1° marzo 2018 si è occupato della gestione della sicurezza sempre come capo di gabinetto nella Prefettura di Milano. Dal 2 gennaio 2020 al 1° ottobre 2023 è stato viceprefetto vicario.
“Non esistono priorità assolute, bensì, problematiche!!! I prefetti sono al servizio della comunità e devono risolvere in maniera concreta tutte le questioni, naturalmente, non da soli, perché è necessaria un’azione di sinergia non solo con le istituzioni, ma anche con i cittadini e su questo cercheremo di fare squadra, anche attraverso una maggiore responsabilizzazione. Parlavo prima di etica pubblica, è importante puntare su essa, che deve costituire il faro a cui i nostri comportamenti si devono ispirare, non solo come rappresentanti delle istituzioni, ma anche come semplici cittadini. L’etica pubblica, ritengo, costituisca l’antidoto migliore per prevenire qualsivoglia situazione di illegalità e per garantire una società giusta e democratica. Tutta la società civile deve cercare di andare oltre il proprio io.
Etica pubblica significa essere un cittadino responsabile, comportarsi bene, avere principi sani, denunciare qualsiasi tipo di situazione anomala e far capire che bisogna rispettare la legalità. Non ritengo che questa debba essere considerata come una somma di prescrizioni e norme, ma si tratta di un modo di sentirsi, di essere, di partecipare a una dimensione valoriale e dare un proprio contributo in termini etici e di responsabilità.
Ogni realtà ha una sua dimensione e tipicità, è importante in un’ottica di sicurezza partecipata coinvolgere la società civile e i cittadini, questi ultimi devono segnalare, devono diventare sentinelle della legalità. Non si può pretendere sicurezza attraverso un presidio militare, perché non si può militarizzare un territorio e c’è una disponibilità in questo senso a livello di organici, ma è importante prevenire e segnalare le situazioni anomale.
È importante che la Prefettura dia ai comuni tutte quelle informative necessarie a fare sì che vengano segnalate le maggiori criticità e i maggiori rischi di corruzione che sono presenti sul territorio e sulla base di questi elementi, potranno essere adottate tutte quelle misure utili ad arginare il fenomeno della corruzione. Per questo è necessario il coinvolgimento dei segretari comunali e a breve li coinvolgerò per responsabilizzarli ulteriormente e lavorare per aree omogenee.
La lettura delle targhe che fanno il loro ingresso in città, è utile per capire e controllare i flussi veicolari che giungono sul territorio per delinquere, va messo a terra e magari ne parlerò con il Sindaco di Lecce, per cercare di concretizzarlo”.