Nasconde la cocaina nel sottotetto dell’abitazione, scatta l’arresto

Inoltre, sono stati sequestrati un bilancino di precisione e una somma contante di 600 euro, ritenuta provento di una presunta attività di spaccio.

Nelle ultime ore, i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce hanno condotto una serie di attività mirate sul territorio salentino che hanno portato all’arresto di due persone, nell’ambito di un più ampio dispositivo volto alla prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio.

Nella mattinata di ieri, a seguito di un’intensa attività investigativa finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricase hanno tratto in arresto un uomo, già noto alle forze dell’ordine, sorpreso in flagranza di reato presso la propria abitazione di Torre Vado, lungo la fascia costiera del basso Salento.

L’operazione, ha portato al sequestro di circa 160 grammi di cocaina suddivisi in più involucri, un bilancino di precisione e una somma contante di 600 euro, ritenuta provento di una presunta attività di spaccio.

La droga, ben occultata nel sottotetto dell’abitazione, è stata rinvenuta a seguito di una perquisizione accurata condotta dai militari  che hanno operato in esecuzione di un piano di monitoraggio del territorio teso a prevenire fenomeni di microcriminalità connessi al traffico di droga, in particolare nei luoghi a forte vocazione turistica.

Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini.

Nel corso della stessa giornata, i Carabinieri della Stazione di Aradeo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un uomo nel territorio comunale di Seclì, ritenuto presunto responsabile, in concorso con altro individuo già tratto in arresto, di una tentata rapina avvenuta nell’ottobre scorso ai danni di un esercizio commerciale.

Le indagini, coordinate e dirette sempre dalla Procura del capoluogo, hanno consentito di ricostruire la dinamica dell’evento e di identificare il secondo complice grazie all’analisi di immagini di videosorveglianza ed all’esame dei dispositivi mobili sequestrati agli indagati.

Anche in questo caso, l’uomo, dopo le notifiche di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, a disposizione della magistratura.

Naturalmente, i procedimenti si trovano tutti nella fase preliminare e che l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.



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