Si conclude con l’assoluzione il processo per un 41enne di Casarano, accusato della detenzione di oltre due chili e mezzo di marijuana, poiché lo stupefacente era in cattivo stato di conservazione e quasi privo di principio attivo.
Il gup Giulia Proto, nelle scorse ore, ha assolto l’imputato dall’accusa “perché il fatto non sussiste”. Anche il pubblico ministero aveva invocato l’assoluzione del 41enne.
I fatti risalgono al novembre del 2022, quando a seguito di una perquisizione furono rinvenuti complessivamente 2,638 chili di marijuana, nello stanzino del garage dell’abitazione di un casaranese.
Il 41enne, per questo episodio, fu arrestato, ma il gip, ritenne di non applicare alcuna misura cautelare dopo l’interrogatorio di convalida. L’uomo riferì, dinanzi al giudice, di aver trovato la droga in una casa abbandonata e di averla conservata per più di due anni in un bidone della spazzatura in cantina. Inoltre, il 41enne aggiunse che la marijuana era “inutilizzabile” e non destinata alla vendita.
E dalla consulenza tecnica disposta dalla Procura, nel corso delle indagini, emerse che il principio attivo della marijuana sequestrata fosse compreso tra 0,43 per cento e 0,63 percento. Non solo, nei due chili e mezzo di “erba”, erano presenti solo 13 grammi di principio attivo puro.
L’imputato era assistito dall’avvocato Mario Coppola che aveva, a sua volta, chiesto l’assoluzione, poi accolta dal giudice.