
Assoluzione per quattro medici, al termine del processo, ad 8 anni dai fatti, relativo all’inchiesta sulla morte di un feto, partorito da una donna in casa a Nardò, il 12 febbraio del 2017. Il giudice Marco Marangio Mauro ha assolto gli imputati dopo una nuova perizia. I camici bianchi, in servizio all’epoca dei fatti, all’ospedale di Galatina, rispondevano dell’ipotesi di reato di interruzione colposa di gravidanza.
Dall’ultima perizia è emerso come la causa del decesso fosse attribuibile a un parto precipitoso, non prevedibile ed in una situazione di infezione di liquido amniotico, non evitabile.
Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Ester Nemola, Daniela Bove e Davide Dell’Atti.
Secondo quanto denunciato dalla coppia, nel corso delle ultime visite, i medici non avrebbero riscontrato alcuna criticità legata alla gravidanza.
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, durante la notte del 12 febbraio di otto anni fa, la signora dopo avere avvertito delle forti contrazioni, partorì prematuramente in casa, un feto femminile, nato morto.
Dopo due richieste di archiviazione e un incidente probatorio, si arrivò all’imputazione coatta ed al rinvio a giudizio di quattro medici, poiché altri tre vennero prosciolti.
Ed in queste ore è arrivata l’assoluzione di altri quattro medici.