Processo Parco Gondar. Arrivano assoluzioni e prescrizione del reato. Disposto il dissequestro

Ricordiamo che nel marzo del 2015, i militari della Gdf di Gallipoli hanno posto sotto sequestro il Parco Gondar. E nell’aprile del 2017, vi fu il sequestro bis, disposto dal gip.

Ricordiamo che nel marzo del 2015, i militari della Gdf di Gallipoli hanno posto sotto sequestro il parco Gondar. E nell’aprile del 2017, vi fu il sequestro bis, disposto dal gip.

Si conclude con l’assoluzione per vari reati e con la prescrizione dell’accusa di lottizzazione abusiva, il processo sul Parco Gondar, su di una serie di presunte irregolarità in materia edilizia e autorizzativa. Non solo, poiché, il giudice monocratico Bianca Todaro ha disposto il dissequestro della struttura.

Nello specifico, il tribunale ha disposto l’assoluzione per il reato di falso ideologico, “perché il fatto non cositutisce reato”, per: Sergio Leone 64enne di Taviano, all’epoca dei fatti, funzionario delegato alla firma per Dirigente; Giuseppe Cataldi, 64 anni ex dirigente del Settore Urbanistico.
E l’assoluzione, “perché il fatto non cositutisce reato” per invasione di terreni e deturpamento, realizzazione di opere abusive su demanio marittimo, contestata agli altri imputati.

E ancora, è stato dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, il reato di lottizzazione abusiva contestato a: Ferruccio Errico, 37 anni di Gallipoli, amministratore della Gondar Srl e legale rappresentante della società “Sold Out”; Christian Scorrano, 38enne gallipolino, altro amministratore della Gondar Srl; Antonio Ferilli, 60 anni; Mario Stefanelli, 66enne; Franco Ancora, 78enne tutti di Gallipoli; Sergio Leone 64enne di Taviano, Giuseppe Cataldi, 64 anni.

In una precedente udienza, il pm Alessandro Prontera aveva chiesto sette condanne ed invocato la la confisca del Parco Gondar. Nello specifico, la Procura aveva invocato: 1 anno di arresto per tutti gli imputati, riguardo il reato di lottizzazione abusiva. E poi, 1 anno e 2 mesi di arresto per Giuseppe Cataldi, 64 anni ex dirigente del Settore Urbanistico, per lottizzazione abusiva e falso.

Le accuse, come detto, sono cadute al termine del processo.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Fabrizio Ferilli, Luigi Covella, Sabrina Conte, Carlo Viva, Ladislao Massari, Francesco Colloridi che hanno accolto con soddisfazione l’esito del processo.

L’inchiesta

Ricordiamo che nel marzo del 2015, i militari della Gdf di Gallipoli hanno posto sotto sequestro il parco Gondar. E nell’aprile del 2017, vi fu il sequestro bis, disposto dal gip Simona Panzera. La struttura, diventata negli anni un punto di riferimento per gli eventi estivi, nel lontano 1973 era costituita da due campi da tennis e da manufatti accessori. Nel tempo si sarebbe ampliata fino ad occupare, in un’area sottoposta a particolari vincoli in quanto ZPS (Zona a protezione speciale) e SIC (Sito di interesse Comunitario), una superficie complessiva di circa quindicimila metri quadrati, di cui circa mille appartenenti al demanio marittimo, su cui sarebbero state realizzate diverse opere, tra cui una pizzeria, un palcoscenico, un bar con deposito, spogliatoi e servizi igienici.

Nel mese di maggio del 2017, però l’area concerti del Parco Gondar ha riaperto con la possibilità di organizzare 38 eventi lungo l’arco della stagione. Difatti, il pubblico ministero Antonio Negro e il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, hanno accolto l’istanza della difesa, disponendo il dissequestro con prescrizione, per “salvaguardare anche le esigenze imprenditoriali degli istanti e soprattutto quelle occupazionali del territorio”.
Successivamente, al termine della stagione estiva, sono stati nuovamente apposti i sigilli all’area.

Ricordiamo poi che l’anno successivo sia il Riesame che il giudice monocratico, durante la prima udienza, rigettarono l’istanza della difesa di dissequestro del Parco Gondar.

Al termine del processo, è arrivato il dissequestro del Parco Gondar.