Blue Whale, il ‘gioco della morte’ arriva in Puglia. 17enne salvato pochi istanti prima dell’arrivo del treno

Blue Whale Challenge, il terribile gioco che attraverso una serie di riti, porterebbe molti giovani al suicidio, sembra essere arrivato anche in Italia, come dimostrano i casi su cui bisognerà fare luce. A Molfetta, un 17enne seduto sui binari è stato salvato in extremis.

Cinquanta ‘regole’ da rispettare, una serie di (assurde) prove da affrontare, fino all’ultima provocazione: togliersi la vita buttandosi già da un palazzo alto, molto alto, paradossalmente per «prendersi la vita». Blue Whale è un gioco della morte che ha ‘contagiato’ centinaia e centinaia di adolescenti che si sono lasciati trasportare in questo vortice dell’orrore. Il cruento rituale ideato in Russia che ha lo scopo di condurre qualcuno, spesso un ragazzo, più debole o depresso verso il suicidio sembra essere arrivato anche in Italia e si è spinto fino in Puglia, se l’episodio accaduto a Molfetta all’alba dovesse rientrane nei casi di ‘balena azzurra’.
  
Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 6.00 del mattino, quando alla centrale operativa è giunta una telefonata anonima. Sconvolgente il racconto dell’ignoto interlocutore: un giovane, ha detto, è salito sul cavalcavia della ferrovia, a qualche centinaio di metri dalla Stazione. Dopo essersi sporto, è sceso e si è incamminato lungo la strada ferrata. Ora è seduto sui binari, quasi in uno stato di incoscienza.
  
Una pattuglia del 112, inviata sul posto, ha scoperto che era tutto vero: il 17enne era sui binari e non ha voluto sentire ragioni. Gli uomini in divisa lo hanno invitano a desistere dal gesto, ad allontanarsi dalla linea ferrata, invano. Nel frattempo, scatta anche la richiesta di interrompere la circolazione dei treni, in quel tratto. Il tempo passa, ogni minuto è prezioso e bisogna evitare il peggio. Scorto in lontananza il treno, che stava sopraggiungendo, i militari hanno deciso di ‘abbandonare’ le parole: scavalcata la recinzione, senza perdere tempo, hanno afferrato il ragazzo per un braccio, riuscendo a portarlo in salvo.
  
Il giovane non è riuscito a spiegare il suo gesto. Sulle braccia, mani e fronte, ci sono tagli orizzontali, verticali e circolari, da cui esce ancora sangue vivo. Tracce che insospettiscono i militari. Il giovane, all’improvviso pronuncia poche parole: «non c’entra il “Blue Whale”» avrebbe detto, ma la sua è sembrata una vera e propria confessione. Un grido d’aiuto. I genitori, accorsi immediatamente, hanno ringraziato i Carabinieri, offrendo la massima collaborazione e auspicando che tale salvataggio in extremis possa fare da monito per tanti altri giovani che non capiscono quanto sia rischioso sottostare alle ormai tristemente note 50 terribili regole.
 
Il ragazzo è stato trasportato al policlinico di Bari per le cure del caso. Sequestrati tutti i mezzi elettronici di comunicazione del giovane, hardware e software, tablet e android, per verificare la sussistenza di eventuali elementi utili per ricondurre l’accaduto al terribile gioco online. Resta il fatto che il giovane, negli ultimi giorni, si era recato al cinema per vedere un film horror e, confidandosi con la madre, in ospedale, ha anche detto che passeggiava lungo quella strada ferrata sin dalle 4.00 del mattino, proprio l’orario simbolo della balena blu. I carabinieri indagano quindi, sotto la direzione della Procura per i Minorenni di Bari e di quella Ordinaria di Trani,  per istigazione al suicidio, aggravata, poiché in danno di minorenne.



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