A scuola andava ogni giorno il 17enne finito nel mirino dei bulli, forse controvoglia, ma la “parte” più difficile e drammatica probabilmente l’ha recitata a casa, quando ha nascosto i lividi delle umiliazioni subite, quando ha trovato delle scuse per quelle piccole ferite su braccia e gambe che si era “procurato in palestra”, almeno così diceva. Alla mamma che gli chiedeva spiegazioni quando ha scoperto il video-choc delle violenza subite in classe ha cercato di minimizzare.
Alla fine è crollato, ha confidato quello che viveva ogni giorno tra i banchi di scuola. Non c’è solo l’episodio immortalato con lo smartphone. Pare che il ragazzo sia stato usato come “cancellino” umano per pulire la lavagna con la maglietta. Una persecuzione continua: botte e aggressioni durante il cambio d’ora, la ricreazione o all’uscita della scuola.
Il ragazzo che ha minacciato con una sedia il 17enne dell’istituto Tecnico Industriale “Fermi”, costringendolo in un angolo dove è stato preso a calci e pugni ha chiesto scusa utilizzando il gruppo Whatsapp della classe, ma la mamma della vittima ora vuole andare avanti anche per suo figlio, chiamando in causa la Procura che ha aperto un’inchiesta. Maltrattamento: questa l’ipotesi di reato riportata sul fascicolo.
Ospite di “Porta a Porta” la donna (ripresa di spalle per motivi di privacy) ha puntato il dito contro i professori che non si sono accorti di nulla. Lo aveva già detto, tra le lacrime, ai microfoni di Mattino Cinque «Mi ha raccontato che è successo qualcosa anche in presenza di un insegnante». Anche questo dovrà accertare la Procura, chiamata a individuare anche le eventuali responsabilità del corpo docente.
Prima di salutare ha voluto sottolineare, tramite l’inviata di Bruno Vespa, che “il bullo” non ha mai chiesto perdono come, invece, riportato ieri.
Intanto per venerdì, 27 aprile è fissato un consiglio di classe aperto anche ai genitori dei ragazzi.
