
Il Pubblico Ministero, il dott. Carducci, ha quindi chiesto al G.I.P., una ricognizione di persona nelle forme dell'incidente probatorio affinchè la vittima potesse riconoscere uno degli aggressori. L'incidente probatorio si è tenuto il 4 aprile scorso
Rapina aggravata e lesioni personali aggravate in concorso con altri tre soggetti. Da quest'accusa dovrà difendersi Salvatore Esposito, 33enne di San Pietro Vernotico ma residente a San Pancrazio Salentino, pastore di professione. Esposito finisce oggi nei guai per le stesse cause che hanno fatto scattare le manette il 16 gennaio 2014. L'uomo, insieme ad altri quattro, il 4 maggio 2013, in località Chiodi di Nardò, aveva malmenato un pastore rumeno con il manico di un coltello, ferendolo al capo, per sottrarre tutte le capre e le pecore non registrate dal gregge che stava conducendo al pascolo, più i suoi due telefoni cellulari.
Per assicurarsi la fuga gli agressori avevano successivamente legato il pastore ad un albero. Quest'ultimo era riuscito a liberarsi solo dopo un'ora e mezza circa, con il capo sanguinante, per poi chiedere aiuto. A seguito dell'arresto del gennaio scorso, in esecuzione di un'altra Ordinanza di custodia cautelare in carcere, il Tribunale del Riesame di Lecce, pochi giorni dopo liberò Esposito avendo rilevato delle difformità tra la descrizione fornita dalla vittima sullo stesso, prima in sede di denuncia presso la Stazione di Porto Cesareo e successivamente in sede di individuazione fotografica presso la Compagnia di Campi Salentina.
Il Pubblico Ministero, il dott. Carducci, ha quindi chiesto al G.I.P., una ricognizione di persona nelle forme dell'incidente probatorio affinchè la vittima potesse riconoscere uno degli aggressori. L'incidente probatorio si è tenuto il 04 aprile scorso. Il pastore rapinato, dopo aver fornito una descrizione molto particolareggiata del rapinatore in dubbio, è stato fatto accomodare dietro un vetro protetto ed è stato messo innanzi a Salvatore Esposito affiancato da tre persone notevolmente somiglianti.
La vittima ha individuato il rapinatore senza battere ciglio. In conseguenza del buon esito dell'incidente probatorio il dott. Carducci ha, quindi, chiesto l'emissione di una seconda Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del soggetto, concessa dal G.I.P. dott. Cazzella. I carabinieri di Campi hanno condotto Esposito al carcere di Borgo San Nicola.