Nel bollettino che, quotidianamente, fotografa l’andamento dell’epidemia in Puglia, l’unico caso di Coronavirus in tutta la Regione era stato registrato in provincia di Lecce. Unico positivo su più di 1.500 test per l’infezione, 1.687 per la precisione. Questi i fatti: una ultra-settantenne di Parabita, sempre ‘bianca’ durante i mesi di emergenza, aveva ‘scoperto’ il contagio grazie all’attività di screening voluta dalla task-force per evitare focolai nei presidi ospedalieri, dove si combatte il Covid in prima linea. Tornata a casa, senza alcun sintomo, aveva ricevuto l’esito del tampone a cui era stata sottoposta per i contatti avuti con alcuni ospedali del territorio, dove era in cura per alcune patologie. Positivo.
Così era stata trasferita al reparto infettivi, dove sarebbe rimasta in isolamento per precauzione. Questo stando alle notizie trapelate, ieri. Oggi, il secondo tampone effettuato è negativo. Non è la prima volta che accade, anzi. In queste settimane di lotta gli esperti hanno spiegato che possono capitare falsi-positivi così come falsi negativo. Per questo, il reparto di malattie infettive di Lecce, dopo 24/48 ore, procederà ad eseguire un terzo tampone per avere la certezza assoluta sull’esito.
È stato il primo cittadino Stefano Prete ad ‘aggiornare’ la città, anche per tranquillizzare gli animi dei concittadini.
«Nell’attesa dell’esito del terzo tampone, raccomandiamo prudenza e l’osservanza delle regole di distanziamento.Con il consueto senso di responsabilità di noi parabitani!» si legge.