Si iscrive ad un corso di pasticceria, ma scatta la denuncia per truffa. Nei guai titolare di agenzia

Una signora avrebbe versato oltre 2mila euro in contanti a favore di un’agenzia di formazione di Rovigo al fine di effettuare un corso di pasticceria, ma all’atto della pratica il percorso formativo si rivela una bufala e la donna si vede costretta a recarsi in Questura.

Dagli Uffici della Questura arriva il racconto di uno dei tanti casi di truffa, un tranello in cui non è difficile cadere soprattutto nelle ricerche di lavoro e formazione on line.
 
La storia racconta di una signora di 56 anni, divorziata e disoccupata, con un figlio a carico, la quale, alla ricerca di un lavoro, si è imbattuta in un annuncio su internet nel quale un’agenzia formativa con sede a Rovigo organizzava dei corsi di pasticceria artigianale collegati ad una serie di pasticcerie convenzionate.
 
La donna è stata allettata dalla prospettiva di un’eventuale occupazione nel settore, e così ha concluso un contratto il 3 ottobre 2012 pagando 1.650 euro in 10 rate, oltre a 150 euro d’iscrizione al corso.
Ricevuti regolarmente testi e riviste per la preparazione teorica, al termine della fase di studio la signora ha effettuato una prova d’esame on line.
 
Superata la parte teorica, il contratto prevedeva, come avviene in molti di questi casi, l’esecuzione della fase pratica presso una pasticceria convenzionata, e nel luglio 2014, dopo aver pagato altre 640 euro per la fase successiva, l’aspirante pasticciera viene indirizzata prima presso una pasticceria di Torre dell’Orso, il cui titolare non si dimostra disponibile ad accogliere l’allieva. Poi, inviata una mail all’agenzia, riceve altri indirizzi.
 
Inizia così una fastidiosa e inutile trafila alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarla a concludere il percorso formativo. Ma tutti i tentativi sono stati vani e la signora si è vista costretta a chiedere un rimborso per le 2.440 euro già versate .
 
Da qui il buio e da quel momento l’Agenzia ha interrotto i contatti con la cliente che, esausta, si è recata negli uffici della Questura di Lecce per  formalizzare una denuncia per truffa. Inevitabile la denuncia in stato di libertà del titolare dell’agenzia formativa. Le indagini della Polizia proseguono al fine di fare luce sulla vicenda.



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