La Procura chiede l’archiviazione nei confronti di un sacerdote originario del Nord Salento, accusato di una decina di abusi sessuali negli anni ‘80. Il reato risulta oramai prescritto e non sono giunte denunce recenti per potere procedere ad un’azione penale. La richiesta di archiviazione porta la firma del pm Stefania Mininni.
L’inchiesta
Ricordiamo che nel 2016, un uomo ha denunciato le “attenzioni moleste” ricevute da un parroco a metà degli anni 80. Grazie all’aiuto dell’associazione “Rete l’abuso”, che cerca di proteggere le vittime di pedofilia per mano della Chiesa, egli sarebbe riuscito ad incastrare il suo presunto molestatore, ottenendo una “confessione”. Nel corso di una telefonata, il sacerdote ha infatti provato a giustificarsi, e per farsi perdonare ha chiesto alla vittima l’Iban per “fargli un regalo”.
Dopo la sua denuncia, altre persone si sono fatte avanti, ma sempre per fatti risalenti ad oltre trent’anni fa. Infatti, un uomo di un paese alle porte di Lecce, ha trovato il coraggio di raccontare i presunti abusi sessuali subìti, quando aveva appena 11 anni.
Questi ha riferito di essere stato “sequestrato” in una stanza, nel lontano 1984, assieme ad un amico. Quest’ultimo sarebbe stato sodomizzato dal prete, mentre lui assisteva alla raccapricciante scena. In seguito, il ragazzo che avrebbe subito direttamente gli abusi, raccontò tutto al padre.
Dopo la denuncia di questi inquietanti episodi di pedofilia, la Curia ha sospeso il sacerdote.