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Clan Coluccia. Collaboratore di giustizia ascoltato in aula nel processo “Contatto”

Il collaboratore di giustizia ricostruisce in aula, collegato in videoconferenza, la storia del clan Coluccia, indicando ruoli e mansioni di ciascun esponente e le “attività” della famiglia, legate soprattutto allo spaccio di droga. Parliamo di Gerardo Dino Coluccia. Nella giornata di oggi, dinanzi al collegio della prima sezione penale (presidente Fabrizio Malagnino), il pentito, assistito dall’avvocato Giancarlo Raco, ha risposto alle domande del pm Carmen Ruggiero della Direzione distrettuale antimafia, confermando sostanzialmente quanto dichiarato nei due verbali d’interrogatorio.

Il pentito Gerardo Dino Coluccia ha riferito di essere stato affiliato al clan e di avere avuto il ruolo di referente per la zona di Noha. Inoltre, ha dichiarato di essere a conoscenza di tutti gli affari illeciti del clan e di avere favorito Antonio Coluccia nel periodo di latitanza. Nei verbali di collaborazione, Gerardo Dino Coluccia si è soffermato su altre “attività” della famiglia, non solo legate allo spaccio, ma anche alle estorsioni, all’usura, agli attentati, al settore della fornitura di energia elettrica e del gas, dei videopoker, delle aste giudiziarie.

Invece, rispondendo alla domanda del pm, ha dichiarato di non conoscere Luciano Biagio Magnolo, l’ex assessore alle politiche sociali del comune di Sogliano Cavour e di non essere a conoscenza di presunti rapporti illeciti tra il clan di Vincenzo Antonio Cianci ( l’altro collaboratore di giustizia, già ascoltato in questo processo) e l’amministrazione comunale di Sogliano Cavour, all’epoca dei fatti relativi all’inchiesta “Contatto” (condotta tra il 2013 ed il 2016).

Successivamente, il pentito si è sottoposto al controesame del collegio difensivo.

Sul banco degli imputati compaiono, tra gli altri, Antonio Coluccia, difeso dall’avvocato Ladislao Massari, e poi Luciano Biagio Magnolo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. È difeso dall’avvocato Giuseppe Bonsegna. L’ex sindaco di Sogliano Cavour, Paolo Solito, difeso dall’avvocato Fritz Massa, è invece indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

La prossima udienza è fissata per il 28 giugno, quando è prevista la discussione in aula e poi la sentenza.

Ricordiamo che a seguito dell’inchiesta “Contatto”, il Comune di Sogliano Cavour è stato sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei Ministri e poi commissariata. Dopo le elezioni del settembre del 2020 è stato eletto il nuovo sindaco.

 L’altro processo

Intanto, sempre nella giornata di ieri, era previsto l’inizio del processo a carico dell’avvocato Antonio Megha, ex sindaco di Neviano ed ex assessore alla cultura, coinvolto nell’inchiesta “Insidia”, relativa a fatti compresi tra il 2019 ed il 2021. Assistito dall’avvocato Giuseppe Corleto, deve difendersi dall’accusa di voto di scambio politico-mafioso con il clan Coluccia. Il Comune di Neviano, assistito dall’avvocato Luigi Covella, si è già costituito parte civile nell’udienza preliminare, attraverso i componenti della Commissione Straordinaria nominata a seguito dello scioglimento.

Il processo avrà inizio il 15 febbraio prossimo dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale.

Ed è già previsto, anche in questo procedimento, l’ascolto in aula del pentito Gerardo Dino Coluccia.