Il nuovo Concordato Preventivo Biennale (CPB), introdotto con l’obiettivo di instaurare un rapporto di maggiore collaborazione tra contribuenti e Fisco, sta suscitando non poche critiche. In particolare, Federaziende, una delle maggiori confederazioni nazionali delle piccole e medie imprese, ha espresso seri dubbi sulla reale efficacia e sulla equità di questo strumento.
Cos’è il Concordato Preventivo Biennale?
Il CPB è un accordo tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate che permette di definire preventivamente l’importo delle tasse da pagare per un periodo di due anni. In cambio, il contribuente beneficia di un trattamento fiscale più favorevole.
Perché Federaziende è contraria?
Le ragioni della contrarietà di Federaziende sono molteplici:
– Favoritismo verso i contribuenti meno corretti: l’organizzazione denuncia il rischio che il CPB possa premiare i contribuenti che in passato hanno omesso di pagare le tasse, a discapito di quelli che hanno sempre adempiuto ai loro obblighi fiscali;
– Mancanza di controlli efficaci: Federaziende sottolinea come la possibilità di accedere a un ravvedimento speciale per gli anni precedenti e la riduzione dei controlli fiscali possano incentivare l’evasione fiscale;
– Perpetuazione di un sistema iniquo: secondo l’organizzazione, il CPB contribuisce a creare un sistema fiscale sempre più iniquo, in cui i contribuenti onesti sono penalizzati rispetto a quelli che cercano di eludere il fisco.
– Utilizzo strumentale del CPB: Federaziende sostiene che il Governo stia utilizzando il CPB come uno strumento per aumentare le entrate dello Stato, a scapito dell’equità e della trasparenza.
Le proposte di Federaziende
L’approccio di Federaziende alla questione non è privo della pars construens. Per risolvere queste criticità, si propone di:
– Rafforzare i controlli fiscali: é necessario intensificare le attività di verifica e accertamento per contrastare l’evasione fiscale;
– Eliminare le possibilità di regolarizzazione per gli anni passati: il ravvedimento speciale per gli anni dal 2018 al 2023 crea una concorrenza sleale tra i contribuenti onesti e quelli che hanno omesso di pagare le tasse;
– Focalizzarsi su una riforma fiscale strutturale: invece di introdurre nuovi strumenti come il CPB, è necessario lavorare su una riforma complessiva del sistema fiscale, che lo renda più semplice, equo e efficiente.
In conclusione, la posizione di Federaziende è molto critica nei confronti del Concordato Preventivo Biennale.
‘Temiamo – afferma Eleno Mazzotta, Segretario Generale Nazionale di Federaziende – che questo strumento possa favorire l’evasione fiscale e creare un sistema fiscale sempre più iniquo. Sarà interessante vedere come il Governo e il Parlamento risponderanno a queste critiche e se apporteranno modifiche al CPB‘.