Accusò un meccanico di Patù dell’omicidio di Noemi Durini. Lucio Marzo condannato a 2 anni e 8 mesi

Il 19enne di Montesardo era stato accusato di calunnia aggravata. L’inchiesta riguardava le missive scritte dal carcere minorile di Quartucciu in cui accusava un meccanico di Patù dell’omicidio di Noemi.

fausto-nicolì-meccanico-patù-accusato-da-lucio-omicidio-noemi

Arriva una nuova condanna per Lucio Marzo. Questa volta, per avere accusato ingiustamente un meccanico di Patù dell’omicidio di Noemi Durini.

Al termine del prcesso con rito abbreviato il gup Carlo Cazzella ha inflitto al 19enne di Montesardo la pena di 2 anni e mesi 8. Risponde del reato di calunnia aggravata. Lucio era presente oggi in aula, ma non ha rilasciato dichiarazioni.

Il giudice ha anche disposto una provvisionale di 5 mila euro di risarcimento del danno in separata sede. Il deposito delle motivazioni è previsto tra 90 giorni. In precedenza, il pm ha invocato la pena di due anni.

Il suo legale, l’avvocato Luigi Rella, nel corso di una requisitoria durata oltre un’ora ha invocato una serie di attenuanti. In particolare, la difesa ha sottolineato il momento di confusione e smarrimento in cui si trovava Lucio all’epoca dei fatti. Inoltre, ha sottolineato come il ragazzo abbia in seguito ritrattato.

L’avvocato Rella, una volta depositate le motivazioni della sentenza, proporrà ricorso in Appello.

L’inchiesta riguarda le missive scritte dal carcere minorile di Quartucciu, in cui Lucio accusava un meccanico di Patù dell’omicidio di Noemi Durini. Nelle lettere veniva additato come il vero colpevole dell’uccisione della studentessa di Specchia.

In una precedente udienza Nicolì, attraverso l’avvocato Luca Puce, ha presentato l’istanza di costituzione di parte civile, dinanzi al il gup Carlo Cazzella, invocando un risarcimento per 100mila euro.

Il pm Donatina Buffelli aveva anche aperto un’inchiesta, iscrivendo Fausto Nicolì, 49enne di Patù, nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. Un atto dovuto, per effettuare i necessari accertamenti investigativi che hanno dato esito negativo. Successivamente, la Procura ha chiesto l’archiviazione del procedimento, anche per l’infamante accusa di prostituzione minorile.

Invece, come sappiamo, si è già concluso il processo a carico di Lucio Marzo per l’omicidio di Noemi Durini. Il 19enne di Montesardo è stato condannato a 18 anni ed 8 mesi, al termine del rito abbreviato, celebratosi presso il Tribunale dei Minori.

L’altro processo

Intanto nella giornata di ieri, Lucio è finito sotto processo per un’altra vicenda.
Il gup Aristodemo Ingusci del Tribunale dei Minori ha accolto l’istanza di rito abbreviato, avanzata dal suo difensore, l’avvocato Luigi Rella. L’udienza è stata aggiornata a maggio. Il giovane di Montesardo risponde del reato di minaccia aggravata e porto d’armi od oggetti atti ad offendere.

I fatti si sarebbero verificati nell’agosto del 2017, poco prima dell’omicidio della ragazza di Specchia. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Anna Carbonara, il ragazzo all’epoca dei fatti 17enne, avrebbe minacciato un conoscente 34enne, nei pressi di un bar di Montesardo.

Lucio gli avrebbe infatti puntato un coltello all’altezza dell’addome, lambendolo, poiché questi gli avrebbe detto di lasciare stare Noemi. Per fortuna, la situazione non sarebbe degenerata, ma la vittima dell’aggressione sporse denuncia ( dopo l’omicidio della studentessa di Specchia).

La persona offesa è assititi dall’avvocato Francesco Martinese.



In questo articolo: