Si conclude con la condanna, il processo a carico di un tecnico radiologo accusato di avere palpeggiato una paziente.
I giudici della prima sezione collegiale (presidente Annalisa De Benedictis, a latere Elena Coppola e Giovanna Piazzalunga), al termine del giudizio abbreviato, hanno inflitto 2 anni di reclusione (pena sospesa) ad un 62enne in servizio presso l’ospedale “Veris Delli Ponti” di Scorrano, riconoscendo l’ipotesi lieve del reato di violenza sessuale.
Il Tribunale ha inoltre disposto l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena. Non solo, poiché l’imputato è stato condannato (in solido con l’ASL come responsabile civile) anche al risarcimento del danno di 10mila euro, in favore della vittima, che si era costituita parte civile con l’avvocato Giuseppe Nisi e di 5 mila euro in favore dell’ASL, rappresentata dall’avvocato Alfredo Cacciapaglia.
Invece, il pm Alberto Santacatterina aveva invocato la condanna a 4 anni di reclusione.
Il tecnico radiologo è difeso dagli avvocati Amilcare Tana e Marcello Urso, che una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni) potranno presentare ricorso in Appello.
Occorre ricordare che nei suoi confronti venne anche aperto un procedimento disciplinare da parte dell’Asl, in attesa degli sviluppi della vicenda giudiziaria.
Le indagini condotte dal sostituto procuratore Giorgia Villa hanno preso il via dalla denuncia della vittima. I fatti si sarebbero verificati il 4 gennaio del 2020. La giovane donna si recava presso il pronto soccorso dell’ospedale di Scorrano per un controllo. Subito dopo, veniva condotta in sala raggi per sottoporsi ad una radiografia al torace ed alle spalle. E qui avrebbe incontrato il suo molestatore. Infatti, dopo essere stata costretta a spogliarsi, si sarebbe posta dinanzi al macchinario delle lastre. E l’uomo, si sarebbe portato con il proprio corpo alle sue spalle e avrebbe cominciato a molestarla, palpeggiandola al seno. Non solo, poiché subito dopo, il tecnico radiologo si sarebbe posizionato di fronte a lei; l’avrebbe cinta con le braccia e dopo essersi accostato con il viso, avrebbe iniziato a baciarla con insistenza.
A quel punto, la giovane donna, dopo avere respinto il molestatore, sarebbe fuggita via terrorizzata. E successivamente si sarebbe recata presso la caserma dei carabinieri per sporgere denuncia, nei suoi confronti. In seguito, il tecnico radiologo venne rinviato a giudizio dal gup Sergio Tosi, al termine dell’udienza preliminare.