Accoltellò a Nardò un coetaneo che perse l’uso della milza. 20enne condannato a 4 anni e 4 mesi

Il gup ha accolto il patteggiamento della pena per Vito Antonio Grillo, 20enne del posto. I fatti risalgono al 25 settembre scorso

Arriva la condanna a 4 anni e 4 mesi di reclusione per l’autore dell’accoltellamento che si è consumato lo scorso 25 settembre del 2021 a Nardò. Ed al termine del quale, un coetaneo ha perso l’uso della milza.

Il gup Marcello Rizzo ha accolto il patteggiamento della pena per Vito Antonio Grillo, 20enne di Nardò, come richiesto dal suo legale, l’avvocato Andrea Frassanito, che aveva in precedenza concordato la pena con il pm Maria Consolata Moschettini. Grillo rispondeva del reato di lesioni personali gravissime e minacce. Con l’aggravante di aver agito con premeditazione e di aver commesso il reato di porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere allo scopo di eseguire quello di lesioni.

La vittima di accoltellamento, un altro 20enne di Nardò, si è costituito parte civile con l’avvocato Speranza Faenza.

I fatti risalgono al 25 settembre scorso e si sono verificati a Nardò. Dopo aver concordato un appuntamento in centro con il coetaneo, presunto rivale in amore (come ritenuto dall’aggressore), Grillo estraeva un coltello a scatto e lo colpiva al fianco sinistro. Non solo, poiché dopo aver inferto la coltellata, si allontanava preannunciandogli che avrebbe ucciso anche i suoi amici.

La vittima di accoltellamento, dopo essere rientrata in casa, aveva raccontato tutto ai genitori. Erano stati loro ad accompagnarlo in ospedale dove poi è stato operato. E fu necessario un intervento chirurgico di asportazione della milza.

Alcuni giorni dopo, Vito Antonio Grillo venne raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a firma del gip Sergio Tosi, eseguita dai carabinieri del comando di Nardò. Ma per cercare di sfuggire alla cattura, il 20enne si è barricato in casa della nonna. Tanto che i carabinieri sono stati costretti a chiedere l’intervento anche dei Vigili del Fuoco che hanno dovuto sfondare la porta dell’abitazione per poi procedere all’arresto. Il giovane venne ristretto in carcere, ma attualmente si trova ai domiciliari.