Minacce e pugni per costringere l’inquilino a lasciare la casa. Condannato a 3 anni e 4 mesi

M.M. 50 anni di Galatina, è stato condannato per il reato di tentata estorsione. La sentenza è stata emessa dal gup Alcide Maritati al termine del rito abbreviato.

Una serie di minacce e di pugni per costringere un affittuario a lasciare la casa presa in affitto da un suo conoscente.

M.M. 50 anni di Galatina, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di tentata estorsione. La sentenza è stata emessa dal gup Alcide Maritati al termine del rito abbreviato.

Il giudice ha anche disposto il risarcimento del danno in favore della parte civile.

L’imputato è assistito dall’avvocato Antonio Savoia che potrà presentare ricorso in Appello.

I fatti risalgono al mese di agosto del 2020. Secondo l’accusa, M.M. sarebbe stato incaricato da un conoscente (anch’egli imputato, ma nel frattempo deceduto), a convincere con le maniere forti l’inquilino, in ritardo nel pagamento del canone di affitto, a lasciare la casa. Il 50enne si sarebbe recato, assieme ad altre persone non identificate, a far “visita” all’uomo. E dopo averlo preso a pugni, l’avrebbe minacciato dicendogli:” Tu non hai la più pallida idea di chi hai di fronte …io non ho paura di niente….vedi qui dietro c’è il commissariato, vai pure a denunciarmi”.  E poi, dopo avere intimato alla vittima di lasciare la casa entro una settimana, affermava: “È meglio per te se te ne vai”.

Successivamente, l’affittuario denunciò realmente M.M. e venne aperto un procedimento penale, fino ad arrivare alla condanna maturata nelle scorse ore.



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