Abusi sessuali sulla figlia adottiva e la sua amichetta? 70enne condannato a 27 anni di reclusione

Gli episodi, si sarebbero consumati in un’abitazione della Grecìa salentina e in un’altra casa situata in una località di mare, nel lungo arco di tempo compreso tra il 2009 e il 2017

violenza-sessuale

Si conclude con una dura condanna il processo a carico di un 70enne accusato di abusi sessuali nei confronti della figlia adottiva e di un’altra bambina, entrambe minorenni all’epoca dei fatti.

Nella giornata di oggi, i giudici della prima sezione collegiale (presidente Annalisa De Benedictis, a latere Giovanna Piazzalunga ed Elena Coppola) gli hanno inflitto complessivamente la pena di 27 anni di reclusione. Nello specifico, l’imputato è stato condannato a 18 anni per le violenze sulla figlia ed a 9 anni per gli abusi sull’altra minore. Il tribunale ha disposto anche il risarcimento in separata sede per entrambe le vittime che si erano costituite parte civile con gli avvocati Ester Nemola e Francesco Calabro (sostituito in udienza dall’avvocato Melania Luperto). In favore della figlia adottiva è stata stabilita anche una provvisionale di 100mila euro.

Non solo, poiché è stata disposta nei confronti dell’imputato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e da incarichi nelle scuole o istituti d’istruzione.

In precedenza, il pubblico ministero Rosaria Petrolio, al termine della requisitoria, ha invocato per l’uomo la condanna a 24 anni di reclusione per violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenne.

L’imputato è assistito dagli avvocati Francesco Zacheo e Riziero Angeletti che potranno presentare ricorso in Appello, appena verranno depositate le motivazioni della sentenza, entro 90 giorni.

Le accuse

Gli episodi, secondo quanto sostenuto dal pm Stefania Mininni, titolare dell’inchiesta, si sarebbero consumati nel “silenzio” di un’abitazione della Grecìa Salentina e in un’altra casa situata in una località di mare, nel lungo arco di tempo compreso tra il 2009 e il 2017.

L’uomo avrebbe costretto la figlia adottiva (ora maggiorenne) a subire atti sessuali in camera da letto, spesso cogliendola nel sonno e a volte approfittando dell’assenza della moglie. Ed in alcune circostanze l’avrebbe immobilizzata, bloccandole le braccia per poi violentarla. Come detto, gli abusi si sarebbero verificati anche in una località di mare. Il padre adottivo, in una circostanza, approfittando del fatto che la piccola fosse svenuta e che la moglie si fosse allontanata per chiamare un medico, l’avrebbe violentata. La vittima si è poi rivolta al Centro Antiviolenza “Renata Fonte”. Il 70enne, inoltre, è accusato di avere abusato, nell’estate del 2017, sempre nella casa a mare, di un’amichetta della figlia adottiva, approfittando anche in questo caso del fatto che la bambina, di appena 10 anni, stesse dormendo.

L’uomo venne arrestato nel giugno del 2018 dai militari della locale stazione, in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nei suoi confronti dal gip Cinzia Vergine. Il 70enne si trova attualmente agli arresti domiciliari.



In questo articolo: