Nuova condanna per il padre già condannato con l’accusa di aver violentato ripetutamente la figlia (dall’incesto nacque una bimba, dopo un precedente aborto). Questa volta l’imputato, un uomo di mezza età del Basso Salento, rispondeva di maltrattamenti, violenza privata e minacce.
Il giudice Fabrizio Malagnino, al termine del processo, ha inflitto la pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione. Il giudice ha anche disposto un risarcimento complessivo di 15mila euro per la vittima ed il convivente che si erano costituiti parte civile con l’avvocato Francesco Della Corte.
Il tribunale ha invece assolto l’imputato con la formula “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di sequestro di persona. Stesso discorso per la madre della vittima che rispondeva in concorso dello stesso reato.
La difesa del padre potrà presentare ricorso in Appello una volta depositate le motivazioni della sentenza. La madre della vittima è assistita dall’avvocato Mario Coppola che esprime soddisfazione per l’esito del processo.
Il processo è scaturito da un’inchiesta bis, dopo la condanna del padre a 17 anni, oramai divenuta definitiva (30 anni in primo grado) per violenza sessuale.
I fatti si sarebbero verificati tra aprile e luglio del 2017 in un paese del Basso Salento. Il padre alla presenza dei figli minori, ritenuti vittime di violenza assistita, avrebbe maltrattato e minacciato di morte la figlia, impedendole contatti con il compagno a sua volta vittima di minacce. Infatti, ritiene l’accusa, le controllava e sottraeva il cellulare, staccava il telefono fisso e il wi-fi e le impediva addirittura di uscire e di prendersi cura dei propri figli. Invece, entrambi i genitori, avrebbero chiuso a chiave la porta quando uscivano, costringendo la figlia a rimanere a casa contro la sua volontà. Per quest’ultima accusa, come detto, è arrivata l’assoluzione.
Le accuse del primo processo
I fatti contestati si sarebbero verificati in casa, tra il 1995 ed il 2010. La giovane veniva molestata e palpeggiata fin dall’età di 7 anni dal padre e costretta a subire il primo rapporto sessuale completo ad appena 10 anni. Quando ne aveva 15, invece, il padre l’ha violentata e la figlia è rimasta incinta, decidendo però di abortire. Non solo, poiché l’uomo per “punirla” di aver parlato con la madre degli abusi subiti, l’ha poi stuprata in macchina. Inoltre, ogni volta che aveva conati di vomito, la violentava nuovamente, proferendole frasi del tipo: “Devi essere mia per sempre perché ti amo”. All’età di 20 anni, la ragazza è rimasta nuovamente incinta e ha partorito. La figlia, come confermato successivamente dal test del Dna, era frutto dell’incesto.
Il padre-orco venne arrestato nel dicembre del 2018 e condotto nel carcere di Borgo San Nicola.
Ed al termine dei tre gradi di giudizio è stato condannato a 17 anni di reclusione.