Reati contro la Pubblica Amministrazione e corruzione elettorale, blitz di Arma e GdF. Arrestate 10 persone, i nomi

Due sono finite in carcere e otto ai domiciliari. L’indagine ha preso il via nel 2017, sono complessivamente 60 gli indagati. Sequestrati beni per milioni di euro

Nella mattinata di oggi, militari dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Lecce, insieme ai funzionari della Polizia Provinciale, stanno dando esecuzione a un provvedimento di misure cautelari, personali e reali, emesso dal gip Cinzia Vergine, su richiesta del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e del pm Giorgia Villa, nei confronti di 10 persone – 2 in carcere e 8 ai domiciliari – alle quali sono contestati –  nelle diverse vesti di amministratori, funzionari pubblici, imprenditori e liberi professionisti – i reati di associazione per delinquere finalizzata al compimento di delitti plurimi contro la Pubblica Amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, oltre che in materia di corruzione elettorale, per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea e altro.

L’indagine partita nel dicembre del 2017, quando alcune condotte poste in essere dall’Amministrazione di un comune salentino sono state notate dal Nucleo Investigativo dell’Arma e, quindi, vagliate della Procura. Dagli sviluppi delle indagini, condotte solo in una fase successiva anche dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce e dalla Compagnia Guardia di Finanza di Otranto, fino alla primavera del 2022, emergerebbe un modus operandi dell’apparato pubblico ispirato, oltre che all’arricchimento personale, ad assicurare bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica dei posti di potere a livello sia locale, che regionale.

I nomi

E’ stato disposto il carcere per il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, 56 anni e per il fratello Luciano Cariddi, 54 anni, sindaco ad Otranto fino al 2017.

Arresti domiciliari, invece,  per l’ingegnere Roberto Aloisio, 50 anni, componente dell’Ufficio Tecnico comunale; Giuseppe Tondo, 69 anni, geometra, ex componente dell’Ufficio Tecnico; Marco Maggio, 40 anni; Salvatore Giannetta, 63 anni, imprenditore nel settore dei supermercati; Raffaele De Santis, 76 anni, presidente di Federalberghi; Roberto de Santis, 64 anni; Luigi Bleve, 61 anni ed Emanuele Maggiulli, 56 anni di Muro Lecce, ex dirigente del Comune di Otranto

Tra gli indagati a piede libero compare anche l’ex assessore regionale Totò Ruggeri.

Complessivamente sono 60 gli indagati, raggiunti alle prime luci dell’alba da provvedimenti giudiziari che spaziano dalla notifica di informazioni di garanzia fino all’applicazione di misure restrittive della libertà personale e cautelari.

Sotto quest’ultimo fronte, significativo è il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di strutture turistico-ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche, diverse unità immobiliari e numerose somme di denaro, per un valore stimato di diversi milioni di euro, autorizzati o realizzati illecitamente, in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica.

Nelle dinamiche si nasconderebbe, in estrema sintesi, un sistema associativo di natura corruttiva politico-imprenditoriale consolidato, che da tempo avrebbe permeato una un’amministrazione comunale, coinvolgendone amministratori e funzionari “troppo vicini” ad alcuni  imprenditori con interessi economici, posti in essere attraverso aggiudicazioni di appalti e rilasci di concessioni comunali artefatti, sviluppando utilità di diversa natura, a punto da assicurare un “bacino di voti” per il sostegno elettorale ricevuto da alcuni degli indagati, oltre a vantaggi economico-patrimoniali per i restanti.

A rafforzare il quadro accusatorio anche gli accertamenti, in particolare quelli in materia edilizia e paesaggistico-ambientale, condotti dalla Polizia Provinciale, connotati da molte acquisizioni di documenti e molteplici rilievi tecnici.

Il procedimento penale, naturalmente, verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo qualora intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.

(Immagine tratta dal web)



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