Morte di 38 ospiti della Rsa “La Fontanella” di Soleto. La Procura chiede altri sei mesi di indagini

Il pm Alberto Santacatterina ha avanzato una seconda richiesta di proroga delle indagini al gip Giulia Proto, per completare i necessari accertamenti investigativi.

Arriva una seconda richiesta di proroga delle indagini per verificare eventuali responsabilità sui 38 morti per covid tra gli ospiti della Rsa “La Fontanella” di Soleto. Il pm Alberto Santacatterina ha avanzato l’istanza al gip Giulia Proto.

Nel mese di giugno scadeva la prima proroga ed ora la Procura chiede altri 6 mesi per completare i necessari accertamenti investigativi. Nello specifico, è ancora in corso di svolgimento la complessa consulenza tecnica affidata ai professori Francesco Bruno e Francesco Introna e al medico legale Alberto Tortorella per accertare le cause della morte dei 38 ospiti della struttura.

Nella richiesta di proroga compaiono i nominativi dei tre indagati: Vittorio Matteo, 85 anni di Soleto, amministratore delegato; Federica Cantore, 40enne di Galatina, direttrice e Catello Mangione, 66enne, responsabile sanitario della struttura, di Soleto.

Rispondono delle ipotesi di reato di omicidio colposo, diffusione colposa di pandemia, abbandono di persone incapaci. Sono difesi dagli avvocati Michele e Giuseppe Bonsegna e Viola Messa chescorsi hanno già presentato un’articolata documentazione difensiva.

Tra le 35 “persone offese”, invece, compaiono i familiari delle persone decedute e di altri ospiti della Rsa. Sono assistiti, tra gli altri, dai legali: Donato Amato, Giancarlo Dei Lazzaretti, Francesco Vergine, Carlo Gervasi, Luigi Rella, Angela Rizzo, Andrea Lanzilao, Novella Miglietta, Francesco Zacheo, Americo Barba. Chiedono alla magistratura di fare chiarezza soprattutto su quanto accaduto all’interno della struttura (tra il 21 ed il 26 marzo), prima che la gestione fosse sottoposta al controllo dell’Asl. Inoltre, sul tavolo della Procura sono stati depositati gli esposti delle associazioni Codacons e Codici.

Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nas, dovranno stabilire se gli ospiti siamo stati effettivamente abbandonati per alcuni giorni. Inoltre, s’intende verificare se la struttura abbia adottato tutte le misure previste per fronteggiare il contagio.

Le risposte a queste delicate domande arriveranno entro i prossimi 6 mesi.



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