Continua in tutta la provincia di Lecce la campagna di controllo di contrasto mirato al fenomeno del bracconaggio, coordinata dal Gruppo Carabinieri Forestale del capoluogo salentino.
L’operazione, denominata “Artemis”, è entrata nella seconda fase, con il coinvolgimento, oltre che del Nucleo Investigativo, dei Nuclei Forestali di Lecce, Gallipoli, Maglie, Otranto e Tricase: complessivamente, nelle ultime 3 settimane
sono state deferite all’Autorità Giudiziaria sette persone e altrettanti fucili sono stati sottoposti a sequestro, insieme a munizioni ed otto apparecchi fonoriproduttori.
“Artemis 2” ha focalizzato i controlli dei Carabinieri Forestali su quelle aree della provincia dove il fenomeno dell’ attività venatoria è più intenso e all’interno delle quali persistono e si nascondono sacche di bracconaggio, che vanno dall’utilizzo di mezzi non consentiti (tipicamente i richiami elettroacustici, che riproducono il verso di specie di volatili) fino all’ uso di fucile senza porto d’ armi, o addirittura di arma clandestina (con matricola abrasa).
In relazione alla prima tipologia di illegalità, i Militari del Nucleo Forestale di Lecce, nel comune di Salice Salentino, in una zona (contrada “Masseria Mazzetta”) “battuta” dalle doppiette e al confine con la provincia di Brindisi, hanno individuato un richiamo per allodole e subito dopo il proprietario e utilizzatore.
Il bracconiere, un 47enne proveniente dalla provincia confinante, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lecce.
A carico dell’uomo è stato effettuato il sequestro dei richiami utilizzati, del fucile e delle munizioni.
A poca distanza, in agro di Guagnano, altri due cacciatori denunciati, sempre per utilizzo di richiami, con sequestro di due fucili, richiamo e munizioni.
Gli altri episodi, tutti con denuncia e sequestro di fucili, richiami e munizioni, si sono verificati a Otranto (contrada “Masseria Ficola”), Galatone (località “Li Papi” e contrada “Risoli”), Galatina (Località “Pennella”) e Cannole (via Vecchia per Bagnolo): questo è il bilancio delle 3 settimane di “Artemis 2”.
Naturalmente, essendo i procedimenti penali ancora nella fase delle indagini preliminari, le persone segnalate sono da ritenersi sottoposte alle indagini stesse e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.