Telefonate anonime e messaggi offensivi sui social. La “rivale in amore” sotto processo per stalking

Non solo, poiché è accusata di avere imbrattato di vernice spray la macchina della collega di lavoro e risponde di danneggiamento

Avrebbe perseguitato una collega di lavoro con telefonate anonime, lettere e messaggi offensivi, anche attraverso i social network, accecata dalla gelosia per un uomo conteso. Non solo, poiché avrebbe in più occasioni imbrattato di vernice spray la macchina della “rivale in amore”. Una donna di mezza età di un paese del Basso Salento è finita sotto processo per le ipotesi di reato di stalking e danneggiamento aggravati. L’udienza preliminare si è svolta davanti al gup Sergio Tosi. Il giudice ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio della pm Erika Masetti. La presunta vittima, assistita dall’avvocato Mario Coppola, si è costituita parte civile. L’imputata è invece difesa dall’avvocato Giuseppe Gatti e potrà difendersi dalle accuse nel corso del processo che si aprirà il 5 aprile del 2023 dinanzi al giudice monocratico Annalisa De Benedictis.

Le accuse

L’inchiesta ha preso il via dalle svariate denunce presentate dalla presunta vittima, presso la locale stazione dei carabinieri. I fatti si sarebbero verificati tra l’estate del 2019 e febbraio del 2022.

Secondo l’accusa, in questo lungo lasso di tempo di quasi tre anni, la donna, mossa dalla gelosia, avrebbe anzitutto effettuato numerose telefonate anonime, inoltrando anche vari messaggi dal contenuto diffamatorio e minaccioso all’indirizzo della collega.

E avrebbe inoltre pubblicato sui social network delle foto di quest’ultima con tag offensivi che inoltrava a diverse colleghe di lavoro. E poi, è accusata di aver fatto recapitare alcune lettere anonime, contenenti dei bigliettini dal contenuto diffamatorio (anche all’indirizzo di una conoscente della presunta vittima).

Come detto, l’imputata risponde anche di una lunga serie di episodi di danneggiamento.

In varie occasioni avrebbe imbrattato con una vernice spray di colore nero, il paraurti, la fiancata ed il tetto della macchina della collega. Non solo, poiché in una circostanza avrebbe danneggiato con la vernice anche il portone d’ingresso, il muro esterno e le persiane dell’abitazione della presunta vittima.

Come detto, dopo l’ennesimo episodio, la donna esasperata dal comportamento della collega di lavoro, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, presentando anche delle integrazioni di querela. E si è poi arrivati all’apertura di un’inchiesta, coordinata dalla pm Erika Masetti, nel corso della quale, la presunta vittima è stata ascoltata a sommarie informazioni.

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