Una consulenza sulle mail e la messaggistica dei social network, per trovare tracce del killer di Eleonora e Daniele. La Procura ha conferito, in mattinata, l’incarico al consulente Silverio Greco per analizzare e setacciare il materiale informatico contenuto nei tre computer sequestrati alla coppia. Si tratta dei pc di Daniele De Santis ed Eleonora Manta rinvenuti in via Montello. Ed il computer che Eleonora utilizzava sul posto di lavoro all’ufficio di Inps di Brindisi. E poi, un cellulare ed una chiavetta usb. Il consulente dovrà anche accertare se alcuni file siano stati cancellati. I risultati saranno depositati entro il termine di 10 giorni.
I familiari di Daniele De Santis sono assistiti dall’avvocato Mario Fazzini ed hanno nominato come consulente di parte, l’ingegnere Antonio Ratano. La famiglia di Eleonora si è affidata all’avvocato Stefano Miglietta.
E intanto, dalla visualizzazione del profilo Instagram di Eleonora sarebbero emersi nuovi dettagli sull’omicidio. La ragazza aveva postato la storia della prima serata trascorsa con Daniele nell’appartamento. E pochi minuti dopo si sarebbe verificato l’efferato omicidio. Questa cronologia dei fatti farebbe pensare che il killer si fosse appostato nei pressi del condominio già da un po’ di tempo. Tutto sarebbe cominciato dentro casa, forse in cucina, come testimoniano le tracce di sangue rinvenute. E ci sarebbe stata una violenta colluttazione ed un tentativo di difesa, a giudicare dalla ferite sulle mani dei due ragazzi e dai mobili a soqquadro dentro casa. Sarebbe stata Elonora ad aprigli la porta, e si presume quindi che i due conoscessero l’assassino (ipotesi da confermare).
Il corpo di Daniele è stato trovato sulle scale, se nel tentativo di scappare o di seguire il suo assassino è difficile dirlo. Quando nel condominio è calato il silenzio, qualcuno si è affacciato, ha chiesto aiuto, ha avuto il tempo di notare una sagoma fuggire via. Un uomo con una felpa nera, un cappuccio calato sul volto e uno zainetto giallo.
Intanto, gli uomini della scientifica hanno rinvenuto, nei pressi dell’ingresso dell’abitazione di via Montello, dei frammenti di guanti in lattice. E saranno i Ris di Roma a lavorare su questa nuova traccia lasciata dal killer per risalire al dna dell’assassino.
Il medico legale Roberto Vaglio, nella giornata di giovedì, invece, ha terminato l’esame autoptico e sui corpi dei due giovani sono state riscontrate oltre 60 profonde ferite, inferte con un pugnale di un tipo simile a quelli che usano i sub e numerosi segni di difesa. Nei prossimi giorni verrano esaminate le tracce biologiche prelevate (capelli, frammenti di pelle, ecc), alla ricerca dell’identità del killer.
E poi, c’è il biglietto insanguinato che gli uomini in divisa hanno trovato sulla scena del delitto. Indiscrezioni parlano di un percorso per evitare le telecamere che il killer avrebbe disegnato sul pezzo di carta. Potrebbe, quindi, aver studiato nei minimi dettagli, meticolosamente, il delitto.
Sembrano dunque esserci pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un duplice omicidio aggravato dalla premeditazione, legato presumibilmente ad un movente passionale.
Vi e poi una testimone che sostiene di avere sentito pronunciare ad Eleonora il nome “Andrea”, forse con riferimento al killer. Questa pista, nelle ultime ore, sta perdendo consistenza, poiché forse si sarebbe trattata di una richiesta di aiuto ad un loro amico di nome Andrea.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo Leonardo Leone Castris e dal sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Lecce.