Era accusata di maltrattamenti ad alunni di tre anni, per una maestra di scuola privata arriva l’assoluzione

Il giudice ha assolto la 37enne I.S., in servizio presso una scuola paritaria alle porte di Lecce. Invece, il pm ha invocato la condanna a 2 anni per la maestra, accusata di rimproverare gli scolaretti con urla, e di percuoterli con schiaffi in volto e sul sedere

"Educava" gli alunni in tenera età, a suon di schiaffi e urla?  La sentenza emessa dal giudice monocratico Sergio Tosi dice tutt'altro.
   
Il Tribunale ha assolto la 37enne I. S. (queste le sue iniziali), residente in un Comune dell'hinterland di Lecce, " perché il fatto non sussiste". La giovane maestra, in servizio presso una scuola primaria paritaria del suo paese, rispondeva del reato di maltrattamenti.
   
Accolta dunque la tesi difensiva dell'avvocato Stefano De Francesco che ha invocato l'assoluzione della propria assistita, ritenendo che i racconti forniti dai piccoli scolari, presunte vittime dei metodi poco ortodossi della maestra, fossero inattendibili e frammentari. Inoltre, tutti gli altri testimoni ascoltati durante il dibattimento (Preside, genitori e insegnanti) avrebbero escluso qualsivoglia forma di violenza della docente nei confronti degli alunni, lodando invece il suo operato, poiché considerata tra le migliori dell'istituto.
   
Invece, il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha invocato la condanna a 2 anni per I.S. I genitori di una bambina inoltre, si sono costituiti parte civile con l'avvocato Giuseppe Romano.
   
Secondo la tesi della Procura, la maestra durante l'anno scolastico 2012/2013, avrebbe tenuto una serie di comportamenti quanto meno irrituali per il ruolo ricoperto. Ad esempio, avrebbe rimproverato gli scolaretti con urla, percuotendoli con schiaffi in volto e sul sedere. Inoltre, avrebbe intimato ad una bambina di non riferire ai propri genitori quanto accadeva in classe, altrimenti questi non l'avrebbero riportata a casa alla fine delle lezioni. Questi episodi vennero successivamente raccontati in famiglia dagli alunni. Alcuni genitori avrebbero poi provveduto a trasferire i propri figli presso un altra scuola e quattro di essi presentarono una denuncia presso i carabinieri della locale stazione.



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