Evasione, violazione degli obblighi e maltrattamenti in famiglia: tre persone finiscono in carcere

Tre episodi diversi, ma stesso epilogo: per tre persone si sono aperte, nelle ultime ore, le porte del Carcere di Lecce, dove si trovano ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Episodi e ragioni diverse, ma stesso epilogo per tre persone che, nelle ultime ore, sono state accompagnate a Borgo San Nicola. Le porte del carcere di Lecce si sono aperte per Barbara Spennato, 39enne di Melissano, Raffaele De Pascalis, 35enne di Veglie e Patrik Verri, 28enne di Squinzano. Ma per capire come si sono svolti i fatti tocca andare con ordine.

I guai per Barbara Spennato sono iniziati quando le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 21.00 di venerdì, 19 gennaio quando è stata sorpresa dai militari della stazione di Melissano fuori dalla sua abitazione, senza giustificato motivo. Il punto è che la donna era sottoposta agli arresti domiciliari.

Una volta terminate le formalità di rito, la 39enne è stata accompagnata presso la casa circondariale di Lecce, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’accusa contestata, da cui ora dovrà difendersi, è di «evasione».

A Veglie, invece, i carabinieri della locale stazione hanno bussato alla porta dell’abitazione di Raffaele De Pascalis per notificargli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio del Gip del Tribunale di Lecce. L’uomo, volto già conosciuto alle forze dell’ordine, è ritenuto colpevole di maltrattamenti in famiglia, estorsione e lesioni personali. Anche per lui, dopo formalità rito, si sono aperte le porte del Carcere.

Anche lo squinzanese Patrik Verri è stato tradotto in carcere, in ottemperanza del decreto di sospensione della misura in affidamento in prova ai servizi sociale e sostituzione con la reclusione in carcere emesso dall’ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Lecce. Il provvedimento scaturisce dalle segnalazioni dei militari, che hanno accertato diverse “violazioni”.



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