Falò in spiaggia, quell’antico rituale sempre più lontano

Ormai sono pochi gli irriducibili dei falò in spiaggia nella notte di San Lorenzo. Tra controlli e sanzioni delle forze dell’ordine e un crescente senso civico gli incidenti e i disagi sono quasi ridotti a zero.

Ieri ci ha pensato la luna piena a rovinare l’emozione dell’attesa della notte stellata più ricercata dell’anno, ma comunque la pratica dei falò in spiaggia è ormai desueta. Sono lontani, per fortuna, i tempi delle spiacevoli avventure, come quel bambino che fu condotto al reparto grandi ustionati dell’allora ospedale Di Summa di Brindisi dopo essere scivolato su quel che restava si un vero e proprio braciere di tizzoni roventi sulla spiaggia di Torre dell’Orso verso la fine degli anni 80.

Episodi ricorrenti su tutto il tratto costiero salentino nei giorni di mezza estate, ma oggi divenuti rari.

Ricordiamo che accendere fuochi sulla spiaggia è vietato. Si tratta di un reato grave contro la natura e di un autentico attentato alla pubblica incolumità.



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