Lo scorso ottobre è stato raggiunto da una denuncia a piede libero, dopo che tutti gli indizi hanno portato nella stessa direzione. Venne individuato, così, grazie alle testimonianze delle donne nel mirino delle “attenzioni” e delle indagini della Polizia, il “molestatore seriale” che ha seminato il panico in città.
L’ultimo caso di molestia, decisivo per il riconoscimento dell’uomo, è stato ai danni di una 33enne che fu palpeggiata in viale Otranto. Ma questo è stato soltanto uno degli ultimi episodi. Tante le signore che sono state molestate con palpeggiamenti anche pesanti, ma non tutte hanno formulato denuncia.
La ricostruzione dei fatti è lineare. Nel primo pomeriggio del 29 settembre scorso, venne segnalata in viale Otranto una violenza sessuale ai danni di una ragazza, la volante rintracciò la donna che fornì una sommaria descrizione dell’uomo che poco prima l’aveva avvicinata, indicando anche la via di fuga.
Da un’immediata ricognizione dei luoghi, gli agenti delle Volanti, individuarono, nella vicina via Cavour, una videocamera di un sistema di videosorveglianza di una privata abitazione ed acquisirono le immagini registrate dalle telecamere che hanno fornito i momenti immediatamente successivi all’aggressione. A notarsi, poi, un uomo a bordo di uno scooter, che interveniva in soccorso provando a inseguire il malfattore.
Nello stesso pomeriggio del 29 settembre, la denunciante si presentò in Questura per sporgere regolare denuncia aggiungendo ulteriori particolari e fornendo la descrizione del veicolo a bordo del quale l’uomo era fuggito, ovvero un’autovettura di colore grigio della quale indicava parzialmente la targa.
Dalla visione delle immagini e da alcuni fotogrammi estrapolati, si è potuto accertare che l’uomo corrispondeva perfettamente alla descrizione fornita dalla vittima sia per quanto riguarda i tratti somatici sia per l’abbigliamento particolare indossato, ovvero un pantalone mimetico e una maglietta di colore verde militare.
Il 30 settembre, poi, si presentò in Questura una 33enne della provincia di lecce che denunciò di essere stata avvicinata la mattina del 26 , in via Cavallotti da un uomo che giunto alle sue spalle la palpeggiava nelle parti intime, la stretta era talmente forte da farla urlare mentre si girava a vedere di chi si trattasse. L’aggressore, un uomo di circa 23/24 anni, alto 1.75, con capelli corti di colore castano chiaro, occhi chiari, barba incolta, corporatura muscolosa ed indossante un paio di jeans chiari e scarpe da ginnastica. Vista la reazione violenta della vittima, lo sconosciuto si allontanò a piedi camminando come se nulla fosse.
La denunciante si era determinata a sporgere denuncia dopo aver appreso dagli organi di stampa che altre ragazze avevano subito la stessa violenza, mettendo a disposizione il numero di telefono di un testimone che aveva assistito all’aggressione. Confrontando le indicazioni generiche sulla targa e sul modello fornite dai tre testimoni si è risaliti ad un’auto in uso a un tale S.R. 31enne di Surbo del quale riuscivano a rintracciare l’indirizzo a seguito di alcune denunce di smarrimento documenti. L'uomo sarebbe militare dell'aeronautica militare in servizio a Martina Franca.
Gli operatori, durante il turno di notte, rintracciarono il veicolo indicato davanti all’indirizzo individuato. All’interno dell’appartamento, gli agenti trovarono un uomo corrispondente senza ombra di dubbio alla descrizione fornita dalle denuncianti e ripreso dalle telecamere. Prima di essere accompagnato in Questura, SR, che al momento era in pigiama, si rivestì proprio con una tuta mimetica.
Giunto in ufficio, informalmente ammise le proprie responsabilità su alcuni episodi di molestie ai danni di donne nella città di Lecce, riconducendole a un suo atteggiamento d’irresponsabilità dovuto ad alcuni problemi familiari.
Per la mattina del 4 ottobre, si presentarono in Questura una 59enne di Lecce ed una 25enne di Maglie che riconobbero con certezza S. R. come l’autore delle aggressioni subìte rispettivamente il 18 e 12 settembre.
Il giorno 12 settembre dopo l’aggressione di una delle due, accaduta alle ore 16.10 . in via L. Da Vinci, ad una distanza di circa mezz’ora, in via XX settembre, vi fu un’altra aggressione con le stesse caratteristiche in danno di un’altra 34enne leccese. Oltre alla vicinanza fisica dei due luoghi ove le aggressioni si sono verificate, in realtà poche decine di metri, anche le descrizioni fornite in denuncia dalle due donne coincidevano.
Personale della Squadra Mobile riuscì ad attribuire all’indagato altri cinque episodi, avvenuti due il 27 giugno, due il 25 luglio ed un altro il 5 settembre.
Alla luce delle risultanze investigative, nelle prime ore di questa mattina personale della Squadra mobile e della Sezione Volanti hanno eseguito l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari, emessa dal GIP, Dr Giovanni Gallo, su richiesta del PM, dssa Maria Vallefuoco, per il reato di violenza sessuale continuata.
Tania Tornese