C’è anche un leccese tra gli arrestati in flagranza di reato, durante la notte appena trascorsa, dai Carabinieri di San Pietro Vernotico. L’accusa risulta di furto aggravato in concorso. Si tratta di un 25enne originario di Trepuzzi. Invece, le altre persone raggiunte dal provvedimento dei militari brindisini corrispondono a un 48enne e un 29enne, entrambi del posto. Ma procediamo il racconto della vicenda di cronaca col dovuto ordine temporale.
Tali individui sono stati fermati dagli uomini dell’Arma a bordo di un’autovettura mentre avrebbero cercato di allontanarsi dall’azienda vivaistica “Calandrino”, situata in via Campo di Mare. Stando alle indagini, infatti, pare costoro abbiano forzato il portone d’ingresso (dettaglio in vista per via dei segni d’effrazione riscontrati durante i rilievi del caso) per poi penetrarvi all’interno. E lì – sostengono sempre le forze dell’ordine – i tre avevano poco prima asportato vari attrezzi e materiali agricoli dal valore finanziario di duemila euro. La refurtiva, in un secondo momento, viene restituita al legittimo proprietario. Per i soggetti interessati alla questione – su disposizione dell’Autorità Giudiziaria – sono scattati gli arresti domiciliari.
Episodio che, in un certo senso, ricorda il furto di attrezzi agricoli avvenuto lo scorso gennaio all’interno dell’Oasi protetta delle Cesine. Ammonterebbero a circa 200mila euro i danni economici dovuti al colpo messo a segno dei ladri. Costoro, riuscirono a fuggire con numerosi macchinari e mezzi. Sul caso stanno indagando i Carabinieri. In pratica gli operai trovarono il deposito dell’Arif letteralmente svuotato.
Una caccia alla banda più complicata del previsto, considerando che nell’area non sussistono dei sistemi di videosorveglianza.
