Svuotato il deposito dell’Arif, colpo da 200mila euro nell’oasi delle Cesine

Ammonterebbe a circa 200mila euro il colpo messo a segno da una banda all’interno dell’Oasi protetta delle Cesine. I ladri sono riusciti, quasi indisturbati, a fuggire via con numerosi attrezzi e mezzi. Indagano i carabinieri.

Il valore del bottino non è ancora stato quantificato, ma stando alle prime indiscrezioni si aggirerebbe intorno ai 200mila euro. Tanto ha fruttato il colpo che alcuni malviventi hanno messo a segno, alle prime luci dell’alba, all’interno dell’Oasi protetta delle Cesine.
 
Quando alcuni operai si sono recati questa mattina a lavoro per svolgere la loro attività di manutenzione, hanno trovato il deposito dell’Arif (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali) letteralmente svuotato. Non era rimasto neanche un mezzo né un attrezzo.
 
Sommaria, al momento, la ricostruzione di quanto accaduto. I ladri sono riusciti ad entrare nella struttura forzando la serratura di una porta e  una volta all’interno hanno fatto razzia di diversi decespugliatori e soffiatori, vari rimorchi e persino di un fuoristrada Land Rover.  Probabilmente erano certi di agire indisturbati e così dev'essere stato, considerando la quantità degli oggetti sottratti.
 
Una volta scattato l’allarme, la riserva naturale che ricade nel comune di Vernole è stata raggiunta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lecce che, insieme ai militari della locale stazione, hanno immediatamente avviato le indagini nella speranza di poter risalire ai responsabili. La caccia alla banda è più complicata del previsto in quanto la struttura sembrerebbe non essere dotata di un sistema di allarme, né di telecamere di videosorveglianza. Come detto, il danno è ingente e si aggirerebbe intorno alla non modica cifra di 200mila euro.

È stata una notte difficile nel Salento considerando anche il furto alla stazione di servizio IP dove alcuni malviventi, dopo aver manomesso il sistema di allarme, hanno portato via diverse slot machines. Anche in questo caso, la razzìa è stata scoperta soltanto in mattinata, quando i proprietari hanno raggiunto l’esercizio commerciale. 



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