Maxi giro di prostituzione con ragazze sudamericane tra Lecce e Taviano ed un matrimonio combinato. 11 indagati

I proventi dell’attività di sfruttamento della prostituzione, secondo l’accusa, venivano in gran parte incassati dai promotori dell’associazione a delinquere

Avrebbero imbastito un maxi giro di prostituzione tra Lecce ed altri paesi del Salento, sfruttando donne e anche transessuali provenienti prevalentemente dal Sud America. La Procura ha chiuso l’inchiesta e risultano indagate 11 persone. L’avviso di conclusione porta la firma del sostituto procuratore Francesca Miglietta.

Risultano indagati per associazione a delinquere e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: G.L., 58 anni di Lecce; S.M. 43 anni di Sternatia; A.M., 26enne leccese; F.M., 50enne di Trepuzzi; V.S., 52enne leccese; L.T., 56 anni di Taviano; M.M., 62enne leccese; A.T., 38enne leccese; H.B., 35 anni di origini marocchine ma residente a Galatone; M.A.A., 27enne di origini tunisine ma residente a Trepuzzi; A.L.G., 53enne di Trepuzzi. Gli indagati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Silvio Caroli, Giorgio Caroli e Giuseppe Gatti.

Secondo l’accusa, G.L., S.M., A.M. ed F.M. avrebbero organizzato una vera e propria associazione, reclutando e sfruttando donne e transessuali. L’attività di meretricio si sarebbe svolta fino al dicembre del 2016 ( in alcuni caso fino al 2021) in appartamenti affittati a Lecce ed a Taviano. Ed i proventi venivano in gran parte incassati dai promotori dell’organizzazione a delinquere.

Un matrimonio combinato per violare le regole sull’immigrazione clandestina

Non solo, poiché A.M., H.B., A.M.G. e ed M.A.A. avrebbero violato le disposizioni contro l’immigrazione clandestina, simulando un matrimonio combinato per favorire la permanenza in Italia di un loro sodale, dietro compenso di una somma di denaro.