
«Sono stato io». Avrebbe confessato Antonio De Marco, il presunto killer di Daniele De Santis e Eleonora Manta. Il “ragazzo per bene ” come è stato descritto da alcuni colleghi del corso di scienze infermieristiche avrebbe ammesso di aver tolto la vita all’arbitro e alla sua fidanzata per un motivo ancora incomprensibile, nascosto nella sua mente capace di architettare minuziosamente l’omicidio.
Nel suo piano per mettere in scena un crimine perfetto, fortunatamente qualcosa è andato storto. Quei cinque bigliettini su cui aveva disegnato le strade da percorrere per evitare le telecamere di sicurezza e il timing del delitto, con i minuti da dedicare ad ogni azione e i consigli per non lasciare tracce come “lavarsi bene le mani” alla fine lo hanno tradito. Dovevano essere degli appunti per farla franca, ma sono stati la chiave di volta per incastrarlo insieme all’immagine immortalata da una videocamera installata nel quartiere Rudiae.
Agghiacciante il modo in cui ha deciso, «premeditato» che Eleonora e Daniele dovevano morire. Agghiacciante come ha tolto la vita ai fidanzati che gli hanno aperto la porta del loro appartamento, dove erano andati a convivere e dove lui stesso, l’assassino, aveva vissuto fino a non poco tempo fa. Ha usato un coltello con una lama liscia da un lato e seghettata nell’altro per infierire sui corpi dei due giovani che hanno tentato, disperatamente, di difendersi, mentre gli imploravano di fermarsi. Una morte che, difficile crederlo, poteva essere ancor più atroce visto che, come ha raccontato il procuratore capo Leonardo Leone De Castris sarebbero state ritrovate delle fascette di plastica, rinvenute anche sulla scena del crimine, con cui torturare la coppia, infierire su di loro, prima di lasciare un messaggio su un muro come vanto della sua crudeltà.
Agghiacciante come abbia continuato la sua vita, come se nulla fosse. Ha frequentato normalmente le lezioni, come raccontano increduli i compagni di corso. Avrebbe anche partecipato ad una festa dove, secondo alcune testimonianze, tra i tanti discorsi si è parlato di quello che era accaduto in via Montello. Sotto choc anche i nuovi coinquilini, dove nel cuore della notte si sono presentati i Carabinieri per nuovi sopralluoghi.
Agghiacciante è che abbia riso, quando gli uomini in divisa si sono presentati all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce per condurlo in Caserma.
Nessuna sceneggiatura sarebbe arrivata a tanto. Uno studente dalla faccia pulita, a giudicare dalle foto pubblicate sui social, che aveva scelto una professione delicata, in ospedale tra i malati, ha ammazzato due ragazzi per bene, dalla vita pulita, senza ombre. Una normalità che ha reso anche difficili le indagini dei Carabinieri, svolte sotto l’occhio attendo della Procura chiusa in un silenzio necessario a non commettere errori. Sono stati bravi a chiudere il cerchio.