I poliziotti non lo trovano in casa: evade i domiciliari per pranzare dalla nonna

Gli agenti della polizia di Lecce si sono visti costretti ad applicare la legge, arrestando un 36enne perché – nonostante il regime dei domiciliari cui era sottoposto – si è recato da sua nonna per pranzo. Proseguono i controlli del territorio.

Davanti ai poliziotti, un cartello – ben visibile – che invitava a bussare o a telefonare ad un cellulare poiché il campanello non era funzionante, compresa la firma apposta con un pennarello rosso. Fin qui, a parte l’insolito biglietto, nulla di particolare. Poi la persona che si credeva fosse all’interno di questa casa – sottoposta al regime di arresti domiciliari – contattata telefonicamente (in quanto, bussando, non aveva risposto nessuno), confessa candidamente di trovarsi a casa della nonna, a circa 3 km di distanza. Purtroppo, però, gli agenti hanno dovuto compiere il loro mestiere, venendo costretti ad arrestare il ragazzo – un trentaseienne accusato, lo scorso 14 gennaio, d’aver compiuto degli scippi – per il reato di evasione.
 
Provvedimento, questo, che rientra nel giro dei servizi di controllo del territorio, disposti dal Questore di Lecce Pierluigi d’Angelo, avviato per intensificare anche i controlli a soggetti che, per la loro condotta di vita, destano sospetto, nonché alle persone sottoposte a misure di prevenzione e sicurezza. La scoperta del caso in analisi è avvenuta intorno alle 14.00 odierne proprio ad opera degli uomini di una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, impegnata in tale servizio.
 
Delle operazioni che, in un certo senso, rispondono alla domanda di maggiore sicurezza da parte dei cittadini; sempre più preoccupati dagli atti di natura predatoria compiuti nel capoluogo barocco. C’è da sottolineare, al contempo, il grosso impegno da parte delle forze dell’ordine leccesi.

Siamo, peraltro, in prossimità del fine settimana, periodo in cui aumentano posti di blocco e controlli atti a contrare vari crimini, ma soprattutto le cosiddette “stragi del Sabato sera”, spesso causa di morte sulle strade provinciali.



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