Incendio al deposito Aspica, l’Arpa ‘nessun rischio per la salute’

L’incendio divampato tra il 19 e il 20 novembre scorso aveva preoccupato i cittadini leccesi perchè la nube che si era innalzata dal deposito di rifiuti nella zona industriale poteva avere effetti negativi sulla salute. L’Arpa rassicura.

Ha tenuto i residenti della zona, ma anche tutti gli altri cittadini leccesi, col fiato sospeso l’incendio che è divampato nella notte tra il 19 e il 20 novembre scorsi. Le fiamme si sono innalzate presso il deposito di Aspica nella Zona Industriale della città che si estende fino al territorio di Surbo.

Ad andare in fumo gli imballaggi contenenti rifiuti e depositati nei magazzini Aspica,  l’azienda che al momento si trova in stato di liquidazione societaria. La coltre di fumo che si è sollevata fino al cielo di Lecce aveva del preoccupante ed era visibile ad occhio nudo dai balconi più alti dei condomini. La preoccupazione, ovviamente, era per la salute dei cittadini.

I vigili del Fuoco del Comando di Lecce hanno faticato non poco per domare l’incendio. Poi la necessità di analizzare i valori dell’aria. A distanza di qualche giorno i dati dell’Arpa comunicati all’Ufficio Ambiente del Comune di Lecce si dicono rassicuranti.
 
In base a quanto si apprende, l’incendio al non ha procurato alcun innalzamento significativo dei valori degli inquinanti. Questo almeno è quanto è stato comunicato dal Direttore del Dipartimento Provinciale di Lecce dell’ARPA, Ing. Roberto Bucci, in riferimento alle richieste di accertamento inoltrate attraverso l’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune.
 
Questa volta ci è andata bene, nessun rischio per la salute – commenta Andrea Guido – Rimane il fatto che se dovesse essere accertata la dolosità dell’incendio vuol dire che in giro c’è gente meschina, ignorante e senza scrupoli e che forse pensa che la questione ambientale sia un argomento lontano e che interessa solo politici e tecnici. Non ha capito invece che l’ambiente è un bene comune e che riguarda la vita di ognuno di noi, ogni giorno”.



In questo articolo: