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Ivan Ciullo, per la perizia la scrittura è del giovane dj. Il legale di famiglia: “Forti dubbi sulla busta”

Dopo il deposito della perizia grafologica disposta dalla Procura, il difensore della famiglia di Ivan Ciullo, il tanto amato Dj Navy, ritiene che il quadro investigativo non sia ancora completo.

Anche se la consulenza, a firma della grafologa Luciana Schirinzi, attesterebbe che la scrittura relativa alla frase “X MAMMA E SERGIO”, sia da attribuire al dj – trovato impiccato il 22 giugno del 2015, ad un albero di ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo – l’avvocato Paolo Maci sostiene che bisognerà attendere l’esito della “consulenza di parte”, affidata al prof. Maurizio D’Adamo, prima di trarre affrettate conclusioni.

Non solo, poiché la difesa continua a sollecitare una serie di accertamenti sulla natura e l’origine della busta, sulla quale compariva la presunta calligrafia di Ivan.

E i dubbi sono tanti, secondo il legale, che assiste la famiglia di Ivan assieme all’avvocato Valter Biscotti e a Chiara Landolfo. La suddetta busta (all’interno della quale era contenuta una lettera scritta al computer) era aperta ed era stata già utilizzata per altri scopi? Come mai compaiono dei segni di pinzatura? Tali perplessità, avvalorano dunque l’ipotesi che non si sia trattato di suicidio, ma di omicidio premeditato?

La perizia

Ricordiamo che nel mese di ottobre, il pubblico Ministero Maria Vallefuoco ha nominato il consulente tecnico Luciana Schirinzi.

Il perito ha acquisito un saggio grafico dell’indagato che è stato poi analizzato e comparato con la scrittura di Ivan. A quale scopo? Per stabilire se la frase riportata a mano sulla busta sia stata scritta da lui, di suo pugno, o dall’indagato, difeso dall’avvocato Giuseppe Minerva.

Ricordiamo che quando venne trovato il corpo spuntò anche una lettera di addio indirizzata ai genitori. Un foglio A4 di poche parole, scritto al computer e non firmato, in cui Ivan avrebbe spiegato i motivi del gesto. Solo “X MAMMA E SERGIO” era stato scarabocchiato a mano sulla busta che conteneva la missiva, ma secondo la famiglia dello speaker radiofonico quella non è la scrittura di Ivan.

L’inchiesta

Ricordiamo che nei mesi scorsi, la Procura ha accolto l’istanza della famiglia del 34enne, che chiedeva nuove indagini. Il pm ha così aperto un nuovo fascicolo d’indagine, dopo le precedenti archiviazioni dell’inchiesta, per l’ipotesi di reato d’istigazione al suicidio.

L’autopsia avrebbe però confermato che i segni ritrovati sul corpo del dj salentino potrebbero essere “compatibili” con il suicidio.

Invece, nel mese di ottobre è stata depositata in Procura, la consulenza tecnica informatica svolta dall’Ingegner Luigina Quarta, consulente nominato dai genitori, sui due telefoni cellulari in uso ad Ivan, da cui sarebbero emersi nuovi importanti elementi investigativi.

Particolarmente significativi, i dati recuperati risalenti alle ultime ore di vita del giovane.



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