Dopo la richiesta di archiviazione, i familiari di alcuni pazienti del Polo Oncologico, deceduti durante la seconda ondata del covid 19, si oppongono all’istanza della Procura. L’udienza è fissata per il 19 settembre dinanzi al gip. Sono assistiti dagli avvocati: Antonella Corvaglia, Serena Tempesta, Andrea Papa, Laura Alemanno, Ilaria Iannucci. In quella data, i legali chiederanno al giudice di non archiviare l’inchiesta.
Le indagini erano state avviate a seguito degli esposti presentati dai famigliari delle vittime e dall’associazione Codici. In particolare, veniva sottolineato il mancato rispetto delle misure di prevenzione quali il distanziamento, l’utilizzo di guanti e della mascherina.
Ricordiamo che dopo la diffusione del virus covid-19 tra operatori sanitari e degenti del reparto di oncologia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, si registrarono i decessi di ben 14 pazienti.
Le ipotesi di reato su cui si è concentrata l’inchiesta della Procura erano: diffusione di epidemia colposa, omicidio colposo, abbandono di persone incapaci, responsabilità colposa per morte in ambito sanitario, a carico di ignoti. Al termine degli accertamenti investigativi dei carabinieri del Nas, il pm ha chiesto, nel marzo scorso, l’archiviazione dell’inchiesta.
Va detto che nell’istanza, il pm Donatina Buffelli sottolinea come: «Non emergano elementi per ritenere integrati i reati ipotizzati o per ravvisare elementi per sostenere validamente l’accusa in giudizio». E nelle specifico, afferma: «Tutti quanti abbiamo sicuramente ancora ben vivo il ricordo di cosa abbia significato l’emergenza Covid e a nulla rileva la circostanza che trattandosi della seconda ondata gli ospedali o comunque gli operatori sanitari dovevano essere tutti in grado di impedire il diffondersi della malattia o impedire quanto accaduto».
Anche se il pm sostiene: «Non si può escludere che in taluni casi possa esserci stata in alcuni momenti una certa leggerezza o una sottovalutazione dei rischi».
Ora si attendono gli sviluppi della vicenda giudiziaria.
