
La Procura leccese chiede una pesante condanna per i Coluccia, padre e figlio, coinvolti nell’inchiesta “off-side” su presunte partite truccate.
Il pubblico ministero ha chiesto: 12 anni per Pasquale Danilo Coluccia, nato a Galatina 37 anni fa e Luciano Coluccia, nato a Noha, 68enne.
Rispondono di associazione mafiosa e violazione della legge sulla lealtà nelle competizioni sportive, oltre che di alcuni episodi di estorsione.
E poi, 5 anni e 6 mesi per Alessio Antico, 37 anni, di Nardò, imprenditore; 1 anno ed 800 euro di multa per Mauro Giordano, 37 anni, di Lecce, calciatore del Maglie; 1 anno e 6 mesi per Cosimo Manta, 69 anni, di Tuglie, dirigente del Galatone; ed Antonio Renis, 38 anni di Copertino, allenatore del Maglie.Il giudice ha poi rinviato a giudizio Lorenzo Adamuccio, 47 anni, di Maglie, dirigente della squadra di calcio. Invece, al termine dell’udienza preliminare dinanzi al gup Alcide Maritati, sono stati prosciolti dall’accusa, Daniele Gatto, 38 anni, di Maglie, nelle vesti di Presidente della squadra di calcio, assistito dall’avvocato Fabrizio Ruggieri; Pierpaolo Maiorano, 26 anni, di Torchiarolo.
La sentenza è prevista per il mese di novembre.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Giuseppe Bonsegna, Luigi Greco, Ladislao Massari, Anna Inguscio.
L’inchiesta
Nei mesi scorsi, gli agenti della Squadra Mobile di Lecce hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere, a carico di Pasquale Danilo Coluccia, nato a Galatina 37 anni fa e una agli arresti domiciliari (solo per frode sportiva), considerata anche l’età dell’indagato, nei confronti di Luciano Coluccia.
I due Coluccia avevano dato vita a una sorta di vero e proprio “welfare parallelo” occupandosi, su richiesta e previa percentuale, di riscuotere i crediti altrui e recuperare, altresì, beni oggetto di furto. Inoltre avevano acquisito il controllo della squadra di calcio locale, facendo sì, che nel Campionato 2015/2016, questa ottenesse il salto di categoria dal Torneo di Promozione a quello di Eccellenza. Alterando il risultati della competizione, però.
Il controllo sulla compagine calcistica
Un’attività controllata dall’associazione criminale era la squadra di calcio «A.S.D. Pro Italia Galatina», con annesso stadio comunale «G. Specchia».
L’esito dell’indagine ha messo in evidenza una “costante e pressante richiesta di somme di denaro” a commercianti e imprenditori di Galatina e dei comuni limitrofi a titolo di «sponsorizzazione» per la compagine calcistica.
Singolare si è anche rilevata la gestione dei servizi cimiteriali presso il camposanto di Galatina dove, pur oprerando una ditta regolarmente vincitrice di appalto, era di fatto gestita da Luciano Coluccia.