Potrà a breve incontrare i genitori ed intanto chiede di avere un libro di preghiere. È l’unica richiesta fatta da Antonio De Marco-il 21enne di Casarano, studente di Scienze infermieristiche in carcere da martedì per il duplice omicidio di via Montello-dopo avere incontrato i propri legali Andrea Starace e Giovanni Bellisario. Il presunto killer di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, infatti, ha terminato il periodo di isolamento in carcere, per motivi precauzionali legati al covid-19.
Intanto proseguono gli accertamenti tecnici per far piena luce sull’omicidio dell’arbitro e della sua fidanzata, dopo la confessione di De Marco. Lunedì mattina, si terrà il conferimento dell’incarico ai Ris di Roma per gli approfondimenti investigativi sulle tracce biologiche raccolte fino ad ora agli inquirenti e i riscontri sul Dna . Quel giorno, i legali del ragazzo, potranno nominare un consulente tecnico di parte. Così come, l’avvocato Mario Fazzini che difende i genitori e le sorelle di Daniele De Santis. E gli avvocati Stefano Miglietta e Fiorella D’Ettorre per la mamma e gli avvocati Luca Piri e Nicola Neo per il papà di Eleonora.
Quest’ultimi hanno già nominato nelle scorse ore, come consulente tecnico di parte per seguire gli sviluppi dell’inchiesta, la criminologa Roberta Bruzzone.
Invece, si è tenuto venerdì mattina, il conferimento della consulenza sul materiale informatico sequestrato al presunto killer di via Montello. Si tratta di un accertamento tecnico non ripetibile, per estrarre copia forense di 1 computer, 1 smartphone e 3 chiavette Usb, sequestrate a De Marco, nell’appartamento di via Fleming. Dall’analisi del materiale informatico potrebbero emergere nuovi elementi investigativi per far luce sopratutto sul movente, ancora poco chiaro, del duplice omicidio.
E nella giornata di giovedì si è tenuta ieri l’udienza di convalida del fermo di Antonio De Marco. Il 21enne di Casarano, è stato ascoltato dal gip Michele Toriello nel carcere di Borgo San Nicola, per circa tre ore. De Marco ha chiarito che non c’è stato un movente sentimentale alla base dell’omicidio. Avrebbe agito spinto da una forte rabbia, covata nel tempo.
Il giudice, al termine dell’udienza, ha convalidato il fermo e confermato la misura del carcere. Antonio De Marco risponde, come riportato nel decreto di fermo della Procura, dei reati di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver agito con crudeltà e porto abusivo d’arma bianca.
I legali valuteranno se chiedere una perizia psichiatrica per accertare la capacità d’intendere e di volere di De Marco al momento dei fatti.
